Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 19.pdf - Bibliotheca ...

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vozione ebbe origine nella penultima
pestilenza, cbe afflisse Roma,
facendo grandi stragi. Tal contagio
fu nel i656 nel pontificato di A.-
lessandro VII. Nella generale deso-
lazione, i ministri, offìziali, e spe-
dizioneri della dataria apostolica,
si rinchiusero tutti con opportuni
cancelli nei palazzi della dataria,
e della cancelleria, e pieni di fidu-
cia in Dio, e nella b. Vergine, in-
nalzarono fervide preghiere per la
cessazione del flagello. Niuno di essi,
né delle rispettive famiglie ne morì.
Allora per gratitudine fecero il vo-
to, che per cento anni sarebbero
andati ogni anno nel giorno sagro
alla visita, che Maria santissima fe-
ce alla sua cognata s. Elisabetta
nella suddetta cappella, a rinnova-
re i loro ringraziamenti, ed a fare
la santa comunione, lo che costan-
temente praticarono, come si legge
ne' Diari di Roma. E siccome il
voto andava a sciogliersi nel 1756,
piamente lo rinnovarono per un
altro secolo.
Dell'autorità e giurisdizione del
datario trattano parecchi scrittori,
oltre i mentovati. Il Lunado-
10 ne parla a pag. 82 e seg. della
Eelaz. della corte di Roma dell'e-
dizione del 1646, e nel tomo II
pag. 200 e seg. dell'edizione del
1774; così il citato Tosi a pagina
120 e seg. del t. II. Oltre a ciò
si possono consultare il Cardinal
de Luca Rclat. dir. Rom. Forens.
disc. 18 n. 7, ed il Cohellio Notitia
Cardinalatus , cap. XXXVII,
de datario Papae. Monsignor Gio-
vanni Guidiccioni diede una bel-
lissima istruzione a monsignor Bartolommeo
Guidiccioni, datario di
Paolo III, e che fu poi Cardinale, in-
torno alla maniera di esercitare la
carica di datario. Questa lettera
vot. XIX.
,
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degna di essere letta, sta tra quel-
le de' XII uomini illustri, e tra le
altre di diversi eccellentissimi uo-
mini, raccolte dal Dolce, e stam-
pate in Venezia dal Giolito nel
i554.
Serie dei Datari, e Cardinali
pro-Datari.
Il vero titolare del datariato de-
ve essere un prelato, per cui un Car-
dinale, dove sia investito di questa ri-
levante carica, è soltanto chiamato
pro-datario alla guisa di altre simili
cariche proprie della prelatura , ed
occupate e disimpegnate dai Cardinali.
Prova il lodato autore anonimo,
de Datariae apostolicae fare universo,
chela gerarchia della curia romana è
così ben fondata, che ammette vari
gradi sommamente distinti prima di
passare all'eccelsa dignità cardinalizia.
11 datario, il tesoriere, il governatore
di Roma, ed altri consimili ministri
di alta sfera, giunsero appunto in
quei gradi, dappoiché n' ebbero percorsi
alcuni altri, dopo de'quali non
v'ha per ultimo che il Cardinalato, la
quale dignità comporta cariche di
maggiore sfera, ma non più cariche
prelatizie. Quindi un Cardinale per
occupare il principale ministero
della dataria apostolica non può
essere che pro-datario , cioè con
provvisorio reggimento fino alla
nomina del titolare prelato , ciò
che per altro, come si vedrà, per
inveterata consuetudine sembra non
potersi più verificare. Sebbene del-
la dataria e dei datari, il ripetiamo
ancor qui, si abbiano notizie
nel secolo decimoterzo massime nei
pontificati di Onorio III, e di Bo'
nifacio Vili, per cagione delle cir-
costanze de'teinpi che precedettero,
accompagnarono , e seguirono il
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