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creò Cardinale. Dopo il Jacovacci,
di cui parleremo, Paolo III lo fece
pro-datario.
Giovanni Jngen TVinkel fu da-
tario di Clemeute VII, e poscia di
Paolo III. Mori nell' esercizio del-
l' uffizio.
Cristoforo Jacovacci, romano, ca-
nonico di s. Pietro, e uditore di
rota, nominato datario da Paolo
III, e nel i536 Cardinale.
Bartolommeo Guidiccioni ò\ Luc-
ca, vicario generale del Cardinal
Farnese, che divenuto Papa col
nome di Paolo III, lo fece vescovo
di Teramo, datario, e nel i53o,
Cardinale, ritenendo la dataria.
Nicola vérdirighelli, fiorentino,
da segretario del nipote di Paolo
III, lo divenne del Papa medesimo,
che lo nominò nunzio in Francia,
e datario, e nel i544 ^ cieo Car-
dinale.
Girolamo Capodiferro Recena-
ti , romano, nunzio in Portogal-
lo, e in Francia, quindi tesoriere.
Paolo III prima lo nominò datario,
e poi nel i544 Cardinale.
Pietro Durante, di Brescia, refe-
rendario di segnatura, vescovo Termulano,
e datario di Paolo III,
che nel 1 544 cl'eo Cardinale Du-
rante Duranti parente di lui.
Vincenzo Durante, per volere di
Paolo III successe allo zio nel ve-
scovato, e nell' officio di datario,
ed intervenne al concilio di Trento.
Nicola Venceyus, arcidiacono di
Metz, e datario prima di Paolo III,
poi di Giulio III col vescovato di
Bagnorea.
Sebastiano Pighini, della diocesi
di Reggio di Modena, dopo varie
cariche, e l' uditorato di rota, da
Giulio III nel i55i fu fatto Car-
dinale, e pro-datario.
Giulio Canauij ferrarese, fu se-
DAT
gretario del Cardinal del Monte,
che, divenuto Giulio ìli, sebbene
giovane, lo fece segretario, con am-
pia facoltà di sottoscrivere le sup-
pliche pontificie, e lo fregiò della
carica di datario. Gregorio XIII,
nel i583, lo creò Cardinale. Qui
va notato, che nel breve pontifica-
to di Marcello II, successore di
Giulio 111, non si rinviene chi ne
fosse il datario.
Gio. Battista Oslo, antico fami-
gliare di Paolo IV, fu fatto da lui
datario, quindi venne carcerato in
Castel s. Angelo per quattro anni,
ad onta degP impegni di un prin-
cipe. Dopo la sua detenzione si enumera
tra i vescovi di Rieti, e
mori nella città, ove celebra vasi il
concilio di Trento, a cui era inter-
venuto nel i562.
Francesco Bacodio, vescovo Geb-
benense, da Paolo IV fu prima di-
chiarato datario, poscia nunzio alla
corte di Torino.
Ludovico Simonetta, milanese,
vescovo di Pesaro, datario di Pio
IV suo concittadiuo, che nel i56i
il creò Cardinale.
Francesco Alciati, milanese, pa-
rente di Pio IV, e da questo fatto
datario ; indi per le istanze di s.
Carlo Borromeo nipote del Papa,
eh' era stato discepolo dell' Alciati,
nel i565 venne creato Cardinale,
e pro-datario.
Galeotto Gegald, canonico di s.
Pietro, e referendario di segnatura,
fu da Pio IV fatto datario, e ve-
scovo di Bagnorea, chiesa che rinunziò
nel i563.
Antonio Marchesani, di città di
Castello, e datario di s. Pio V, pub-
blicò la lega fatta dal Papa contro
i turchi, e fatto vescovo di sua
patria, ivi mori nel 1382.
Maia Antonio Majfei } romano,