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DAG
DAGOBERTO (s.), figlio dì san
Sigeberto re di Austrasia, e della
regina Imneilda, rimase privo del
padre in tenera età l'anno 656, e
sedette sul trono pochi mesi, per
la violenza di certo Grimoaldo, che
fece valere a favore del proprio fi-
glio la successione al trono. Fu spe-
dito in Irlanda a vivere una vita
oscura, e venne pubblicato in ap-
presso anche morto, perchè fosse
da' suoi fidi vassalli dimenticato. La
regina sua madre si lagnò altamente
della violenza, ed ingiustizia fatta al
proprio figlio, e ricoverò a Parigi
presso il re Clodoveo II. Da 11 a
qualche tempo saputosi da'suoi sud-
diti che Dagoberto viveva e si tro-
vava in Irlanda, con tutto l'impegno
ne procurarono il ritorno .
Scrissero a s. Vilfrido, vescovo di
Yorck, che lo aveva assistito nella
sua disgrazia, e molto si prestò per
farlo tradurre in Austrasia. Dago-
berto venne condotto a Metz, e fu
riconosciuto dai diversi ordini del re-
gno. Nel suo principio il governo
fu felice, e scelse i palazzi d' Insemburgo
e di Kircheini in Alsazia
per sua residenza. Ristaurò chiese,
e monisteri, fondò varie abbazie, e
regalò di molto la chiesa di Stras-
burgo. Godeva il regno di Austra-
sia di una pace santa sotto il dol-
ce freno di questo re, quando ac-
cesasi guerra con Teodorico III, i
due re, alla testa delie loro armate,
si scontrarono sulle frontiere
della Lorena. Un certo Ebroino
cospirò contro Dagoberto, lo sor-
prese nella foresta di Voivre, e lo
fece trucidare il 2 3 dicembre del-
l'anno 679. La pietà, e le virtù
preclare di Dagoberto lo posero nel
novero dei santi, ed anche martire
fu chiamato pel costume di quei
tempi, nei quali chi santamente vi-
DAL
veva, e fosse poi perito di mor-
te ingiusta e violenta era per tale
considerato. Il suo corpo venne por-
tato a Rouen, indi trasferito a Ste-
nay, dove è onorato il 2 settem-
bre, ed il 23 dicembre.
DALDA, o Daldus. Città vesco-
vile della Lidia nell'esarcato di Asia,
eretta nel quinto secolo. Fu
anche chiamata Hialsa , ed ebbe
quattro vescovi residenti , suffraga-
ne! della metropoli di Sardi.
DALISANDA, o Dalisandum. Sede
vescovile della provincia d'Isau-
ria, nel patriarcato di Antiochia.
Fu eretta nel secolo quinto sotto
la metropoli di Seleucia, e sei ve-
scovi vi ebbero la sede.
DALISANDUS, seu Daldasus.
Sede episcopale della prima Pam-
filia, nell' esarcato d'Asia, eretta nel
nono secolo, e fatta suffraganea del-
la metropoli di Sida.
DALMATICA (Dalmatica). Ve-
ste sagra ed ornamento ecclesiastico,
oggi propria de' diaconi , ma
usata sopra il camice anche da al-
tri, nella celebrazione della messa,
ed in altre cerimonie della Chiesa.
Fu così chiamata dai popoli della
Dalmazia, i quali 1' usavano comu-
nemente. Era essa una specie di
tonaca, con lunghe maniche , che
scendevano sino al pugno, come af-
ferma s. Isidoro, Origin. lib. 19,
cap. 22 ; Alcuino, de clivin. offtc.
cap. quid siguificent vestimento,; ti-
gone di s. Vittore , de sacrament.
lib. I, p. 4> ca P- 3, ed altri scrittori.
Amalario dice, che la dalmati-
ca fosse un abito militare prima che
diventasse un ornamento ecclesia-
stico. Il Marangoni, delle, cose gen-
tilesche e profane ridotte ad uso
delle chiese, p. 137, ivi ne tratta.
Fu anche usata dagl' imperatori, e
dalle persone regie : di Coni in odo