Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 19.pdf - Bibliotheca ...

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matica non solo al vescovo di Gap
s. Aregio o Arrigo, ma anche al suo
arcidiacono, e per l'abbate Ciriaco
gliela trasmise. Eugenio III, del
i 145, concesse le dalmatiche a sette
canonici della cattedrale di Co-
Ionia. Prima di lui Lucio II, del
1 r 44j accordò a R.oggero re di Si-
cilia l'uso del bacolo, dell'anello
della dalmatica, della mitra, e dei
sandali. Innocenzo III, del 1198,
concesse a Pietro II re di Aragona
l'uso della mitra, e lo coronò. In una
cronica di questa funzione si dice del-
la dalmatica di drappo vermiglio, che
egli assunse. Benedetto XIII, nel
J726, conferì a Giovanni V re di
Portogallo la dalmatica, e V uso di
altri paramenti sagri. Hartmanno
Mauro nel libro de coronatone Caro-
tra le vesti solenni enumerò la
li Vì
dalmatica, e la disse : albani holosericam
pretiosis margaritis gemmis-
ene distinctam. Negli annali Fuldensi,
Carlo il Calvo, si descrive
vestito talari dalmatica, et baltheo
desuper accinclus pendente, usque. ad
pedes, Molti esempi abbiamo d'im-
peratori, e di re vestiti di dalma-
tica nelle loro solenni coronazioni,
cousagrazioni , ed altre cerimonie.
Assistendo gl'imperatori al pontifi-
cale del romano Pontefice, vestiti
di dalmatica, esercitarono varii uf-
fizi di diacono, massime nella notte
di Natale, in cui cantavano il van-
gelo.
DALMAZIA. Regno il più meri-
dionale dell'impero austriaco, lun-
ghesso la costa orientale dell'Adria-
tico, al sud della Croazia militare,
dalla quale i monti Velebitchi lo
separano, ed all'ovest della Bosnia
e dell'Albania, con la quale ha per
limite comune tutta la cresta del-
le alpi Dinariche. Il barone di Li-
ehtenslein calcola a 844
,
l egl ,e
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la superfìcie totale della Dalmazia,
cioè a dire comprendendovi le iso-
le che ne dipendono, le quali formano
quasi la metà di questo sta-
to. Le più considerabili di queste
isole sono: Arba, Pago, Isola grossa,
Cherso, Ossero, Ugliau, Pasmam,
Incoronata, il gruppo di Sebenico,
Bua, Solta, Brazza, Lerina, Curzo-
la, Lissa, Lagosta, Maleda, Veglia
ec. Fra i numerosi stretti, che
separano le une dalle altre, o dal
continente, ed ai quali si dà il
nome di canali, si distinguono quel-
li della Morlacca , di Mezzo, di
Solta, di Brazza, di Lesina, di Narenta,
di Lagosta, e di Maleda. Le
sue coste formano molte penisole,
di cui la più vasta è quella di Sabbioncello.
Il clima della Dalmazia
è temperato: l'aria in generale è
pura e sana, meno in vicinanza
alle paludi presso le coste, Le mon-
tagne della Dalmazia sembrano es-
sere una massa non interrotta di
un marmo d'oro pregno di prodigiose
marine cristallizzate in uno
spalto bianco e calcareo. Anticamente
questo paese dava dalle sue
miniere oro in abbondanza. Marziale
lo chiamò la terra che porta
l'oro, aurifera. I suoi migliori por-
ti sono quelli di Zara, Spalatro, Se-
benico, Macarsca, Piagosi, e Cattaro.
Secondo un'anagrafi del 1828, la
popolazione ascendeva a più di
trecentotrentaquattro mila abitanti
divisi in diciassette città, in trentadue
borghi, e 932 villaggi; popola-
zione assai tenue al confronto della
sua estensione, per altro aumentala
negli ultimi tempi. Il maggior
numero di questi abitanti professa
la religion cattolica, e sta sotto la
giurisdizione spirituale di due arci-
vescovi di Spalatro, e Zara, e dei
vescovi di Cattaro, Lesina, Marca*