Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 19.pdf - Bibliotheca ...

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a42 DEN Polonia, scritta a Giovanni XX n nel i323, si dice: » Denarium ve- » io s. Petri, licet modo insolito » exigatur, ipsura tamen ego, et •) fratres mei, in signum obedien- ! tiae, qua sacra ti ssima e paterni tati » vestrae, et apostolicae sedi, im- » mediate nos recognoscimus esse » subjectos, in omnibus terris, et » districtibus nostris solvi dudutn » mandavimus". Del denaro di s. Pietro si parla anche in un inven- tario prodotto dal Carpentier, t. II Glossar, p. 255, riguardante Cuima, e la provincia di Pomeriana, colla data dell'anno 1 336. Fra questi pagamenti del denaro di s. Pietro , deve annoverarsi anche quello, che facevasi dalla provincia di Gnesna. Leone X ne accordò 1' esazione, e il fruttato per un decennio al re Sigismondo I. Questa permissione fu prorogata ad altri due decennii da Clemente VII, e da Paolo III, riserbatane soltanto una risposta di ottanta ducati d' oro di camera. In un breve dello stesso Paolo III de' 27 agosto i536, mentre durava ancora il terzo decennio accordato allo stesso Sigismondo I , si enuncia la valutazione del ducato a ragione di valuta vecchia, « uno scuto auri in anno, et duo- » bus bollendinis cum dimidio » prò quolibet ducato de camera » computatis. Il Rinaldi, all'anno 1 3 r 7 mira. 48 e 49j parla del censo delle mil- le marche pagate dal re d'Inghil- terra Odoardo II al Papa Giovan- ni XXII. Inoltre dice che questi ordinò a Rigaudo camerlengo pa- pale, che riscuotesse il denaro di s. Pietro in Inghilterra, in Iber- nia, e in Vallia. Ed avendo Gio- vanni XXII ingiunto al vescovo eletto, ed al capitolo d' Ypsala, che , DEN nel regno di Svezia raccogliessero il denaro di s. Pietro, pregò il re di non impedire agli svedesi il pagamento. Che tal Papa riscuotesse il denaro di s. Pietro in Inghilterra, in Isvezia, in Norvegia, in Da- nimarca, ed in Polonia, ne fanno fede le lettere apostoliche scritte ai rispettivi re , ed agli arcivescovi Lundese, Nidrosiese, e Gnesnese. Tanto del denaro di s. Pietro, cui pagavano gl'inglesi, che di quello somministrato da altre nazioni, trattano i seguenti autori: Giovanni Spelman ad vitam Aelfrìdi ; Mat- tia Zimermanno, in Florilegio, p. 288; il Muratori nella bellissima dissertazione de nwnetis Italiac nel t. I, p. Ili della raccolta del dotto Argelati, pubblicata in Milano nel i75o, intitolata: De mo- neiis Italiac variorum illustrium virorum dissertationes. Ivi osserva, che l' Ilesio nel suo Tesoro delle lingue antiche, riporta una dissertazione d' Andrea Fontaine di Oxford, sopra i denari volgarmente detti di s. Pietro. Il p. Zaccaria, nel tom. NI della sua Storia let- teraria d' Italia, pag. 52 5, aggiun- ge, che nelle Amenità teologiche di Gio. Fabricio, stampate ad Elm- stadt nel 1699, trovasi un'altra Dissertazione d' Andrea Arnoldo : Del denaio di s. Pietro che i romani chiamano tributo, e gl'inglesi limosina. Il Cancellieri nelle Memorie /storiche delle sagre teste de' ss. Pie- tro, e Paolo, a pag. ^j, parla dei denari, e delle monete coniate colle immagini di s. Pietro, e di s. Paolo, ed avverte non esser vero, che vi sieno stati denari, o monete inglesi dette di s. Pietro. V. Chiesa di s. Pietro in Vaticano, e Stati TRIBUTARI ALLA SANTA SeDE, OVe SÌ imita .di analoghe offerte. ,
DEN DENEBAUD Jacopo, Cardinale. Jacopo Denebaud, nobile francese dì Neustria, nipote per lato materno del Cardinale le Veneur, fu da Clemente VII eletto vescovo di Bajonna, nel \5i6. Cinque anni dopo venne promosso dal medesimo Papa alla chiesa di Parigi, e successivamente a quella di Lisieux, e di Limoges. Ad istanza del re di Fran- cia, Paolo III, che aveagli conferito gli ultimi due vescovati, nel concistoro de' 2 giugno x 544j lo esaltò alla sagra porpora col titolo di s. Bartolommeo all' Isola. Mori nella città di Rohan l'anno i55j. DENOFF Giovanni Casimiro, Cardinale. Giovanni Casimiro De- noto*" de' conti polacchi di questo nome, nacque in Varsavia l' anno 1 648. Inclinato alla pietà sin da giovanetto, si dedicò agli studi sacri in Parigi, dove ottenne un canoni- cato. In seguito fu insignito dell' ar- cidiaconato nella sua patria, e dell'abbazia di Chiaratomba. Lo zelo ardentissimo, eh' ei nudriva pel bene de'prossimi, ebbe un vastissimo campo ad esercitarsi nel contagio di Var« savia. In quella sventura ei spoglios- si d' ogni suo avere pel soccorso de' poverelli. Giovanni III, re di Polonia, che avea per lui un'altissima considerazione, lo inviò ad Innocenzo XI per muoverlo più efficacemente a prender parte nella lega contro i turchi ; ma il Ponte- fice così ebbe in grado la persona di luij che lo volle seco trattene- re in Roma, e lo ascrisse al novero de' prelati. In quella città non fece meno brillare la edificantissima sua carità : visitava gli spedali, e serviva gì' infermi. Innocenzo XI pensò di non fare a lui cosa più, cara, che occuparlo appunto in una opera di carità : lo fece quindi DEO 243 commendatore dello spedale cele- bratissimo di s. Spirito. Ma volea il Papa esaltare un uomo, il quale, quanto più era meritevole, altret- tanto era umile. Lo assunse pertan- to al vescovato di Carpentrasso ; e nel concistoro de' 2 settembre del 1686, lo creò prete Cardinale di s. Giovanni a Portalatina, trasfe- rendolo poi alla sede vescovile di Cesena. Ivi celebrò un sinodo, che fece anche di comune ragione, e vegliò accuratamente alla disciplina del clero, ed al costume del popolo. Ma tante fatiche logorarono ben presto una vita eh' era così pre- ziosa, ed immatura morte lo colse nell'anno 1697, l'anno quarantesimo nono di sua età. Le sue ossa giac- ciono nella chiesa di s. Carlo alle quattro Fontane , giacché avendo rinunziato al vescovato per le sue abituali indisposizioni, avea fatto ritorno in Roma. I suoi averi furono da lui lasciati nelle mani dei poveri, e i suoi possedimenti d' I- talia alla congregazione dell' orato- rio in Cesena. Abbiamo di lui al- cune lettere pastorali e conferenze ecclesiastiche, che sono tenute in molta considerazione. DEODATO, Cardinale. Deoda- to, o sia Deusdedit, romano, figlio di Stefano suddiacono, da s. Gre- gorio I, del 5go, fu creato prete Cardinale de' ss. Gio. e Paolo, di- gnità che alcuni gli contrastano, come riporta il Cardella, Mem. ist. de' Cardinali^ tomo I, par. I, pag. 20. Per le sue virtù nell'anno 61 meritò di essere sublimato al so- glio pontificio, ed è il Papa san Adeodato, o Deusdedit I. Fedi. DEODATO Cardinale prete. V. Adeodato I Papa. DEODATO Cardinale. Deoda* to, o sia Deusdedit, fu assunto a 5
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