Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 19.pdf - Bibliotheca ...

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li, ciò non apparteneva loro per
diritto comune, ma per l'uso che
regolava la loro giurisdizione, e
tutte le loro funzioni, come si av-
vertì, e come si può vedere nella
Glossa sulla Pramm. quo tempore
ec. §. Super his, verbo decanus.
A seconda del diritto comune, il
decano di un capitolo doveva esse-
re preso de gremio capituli, secondo
la nota massima: unus de gremio
tantum potest eligi et promo'
veri ad decanalus dignitatem. Re-
golarmente parlando, i decani pre-
siedevano al capitolo, pronunziavano
le conclusioni capitolari a plu-
ralità de' voti, celebravano l'ufficio
nelle feste solenni, in assenza, od
impotenza de'vescovi, avevano ispe-
zione sul coro, sui costumi de'ca-
nonici, sulla disciplina, e sul regolamento
della chiesa ; tuttavolta
erano soggetti alla giurisdizione e-
piscopale, meno che non vi fosse
titolo, o privilegio in contrario.
Quando poi le funzioni curiali erano
unite alla loro dignità, non potevano
esercitarla validamente , e
lecitamente senza l'espressa licenza
del vescovo diocesano, e del sommo
Pontefice. Narra il Rinaldi, all'anno
iioo num. 22, che nel concilio
di Poitiers, fatto celebrare da
Pasquale II, fu decretato, che gli
abbati, e decani, non essendo pre-
ti, vi si facciano, o perdano le lo-
ro prelature.
Finalmente noteremo , che i de-
cani rurali successero ai Corepi-
scopi (Vedi), ufficio dei quali era
fra le altre cose il vegliare sulle cure
parrocchiali di campagna ; ma non
avevano altre funzioni da quelle, che
sono regolate dagli statuti diocesa-
ni, e dalle loro commissioni. Secondo
queste funzioni più comuni incombeva
loro avvertire il vescovo
DEC
di ciò, cho avveniva nel decanato,
s'i per lo spirituale che pel tempora-
le delle chiese, non che invigilare
sui curati, sulla distribuzione del-
l'olio santo, e far loro tenere i bandi
e tutte le ordinazioni de' propri vesco-
vi, significare le conferenze ecclesiasti-
che, approvare al bisogno preti per
la confessione, visitare i parrochi
infermi, amministrare ad essi i sa-
gramenti, in una parola, generalmente
parlando, far tutte le fun-
zioni degli Arcipreti [Vedi), dai qua-
li secondo i canonisti non differi-
vano, che nel nome.
DECANO del sagro Collegio.
11 Cardinale più anziano nell'esal-
tazione al cardinalato presente in
curia, il più degno de' sei Cardina-
li suburbicari, ed ordinariamente
vescovo d' Ostia e Vellelri, è il
Cardinal decano del sagro Collegio
de' Cardinali di santa Romana
Chiesa, rappresentante in certo modo
il sagro Collegio medesimo. E-
gli è l'anziano tra i Cardinali del-
la Sede Apostolica, il più cospicuo
tra i vescovi del cristianesimo, il
primario tra gli ordini tutti della
gerarchia ecclesiastica, la maggior
dignità della Chiesa di Dio, dopo
il Papa, come si espresse il Ponte-
fice Alessandro IV, al riferire del
Giacovaccio. Egli è il primo inter-
prete degli oracoli della santa Se-
de, il primo a riconoscere nel conclave
il romano Pontefice, il primo
a favellare nei concistori, e a dare
il suo voto nelle congregazioni cardinalizie,
rappresentando il primo
consigliere del capo augusto della
Chiesa universale. 11 Cassaneo, in
cathal. gloriae mundi, par. 4j con "
sid. 8, dice che il Cardinal vesco-
vo d' Ostia e Velletri, è chiamato
per titolo di anzianità decano del
sagro Collegio, non per privilegio