Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 19.pdf - Bibliotheca ...

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canus, Decanatus. Prima, o secon-
daria dignità in parecchie chiese cat-
tedrali, e collegiate, talvolta deco-
rata d'insegne, e privilegi particolari.
Le persone addette al coro non
hanno ordinariamente un superiore
assoluto, fuori dell'ordinario. La
qualità di decano, preposto, priore,
arcidiacono, arciprete, e simili, sono
per odierno sistema qualità di
preeminenza, di dignità, e di ono-
re, piuttosto che di giurisdizione
presso i Capitoli [Vedi). Su questo
argomento si possono consultare
il Nardi, dei Parrochi t. I. pag.
398, e seg., opera che fu stampata
iu Pesaro nel 1829, il Frances
de ecclesiis cathedralibus cap. I e
i4 t. I. dell'edizione veneta del
1698, nonché i relativi articoli di
questo Dizionario . Anticamente
l'arcidiacono, o l'arciprete, nelle
cattedrali erano vicari nati del ve-
scovo, ed avevano privilegi inerenti
alla loro personale dignità, come si
può vedere nel cap. I, et cap. ad
haec 7, § archidiaconus vers. secundum
vero de offic. archid. e. I, vers.
et in episcopi absentia C. ministe-
riutn 1, § 1, episcopus, C. o fi-
cium 3. in princip. de ofjìc. archi-
presbyteri et distinct. i5 cap. 1 §
archipresbyteri, vers. et (piando.
JXelle chiese maggiori, nelle quali
ordinariamente eranvi dieci preti, un
prehendato o canonico a suo cari-
co, chiamossi decano. I preti, che
avevano ispezione sopra dieci chie-
rici, o dieci parrocchie, pure ehhero
il nome di decani. Quando i decani
sono la prima dignità nelle chiese
cattedrali, sempre se ne fa menzio-
ne negli articoli del Dizionario, ed
m alcuni la si fa pure quando sono
dignità secondarie. Il Macri al
vocabolo decanus, dice ch'era di-
gnità monacale, che aveva la cura
DEC
di dieci monaci; e che oggidì si-
gnifica ancora una dignità canoni-
cale, chiamata in molte cattedrali
Praepositus, ancorché realmente non
fosse capo di dieci. La similitudi-
ne si prende dall'ordine militare,
che perciò il decano fu anche denominato
Decurio , come scrisse
Yalfrido : decuriones, vel decani, epa
sub ipsis vicariis (delle ville) quaedam
minora judicia exercent, mino-
ribus presbyteris titulorum possimi
comparari, cioè ai preti e rettori
di qualche chiesa non battesimale.
Centenarii, qui et centuriones 3 et vi-
carii, qui per pagos statuti sunt J
presbyteris plebium (oggidì pievani
o piovani ) , qui baplismoles eccita
sias lenent, et rninoribus presbyteris
praesuntj conferri queunt. De reb.
eccl. cap. 3. Aggiunge il medesimo
Macri, che in Costantinopoli erano
chiamati decani coloro, i quali avevano
cura di seppellire i morti: anzi il
carnefice stesso era in detta città
denominato decano. In quanto ai
decani vespilloni, forse presero il
nome di decani perchè divisi gli
abitanti per decine, ciascuna ave-
va un cataletto, ed una lettiera per
trasportare i corpi. La parola de-
cano deriva anche dal Decanus, che
presso i romani era colui, il qua-
le presiedeva a dieci soldati, o di
giudice di una decina. I decani dei
romani si dissero anche decurioni,
e decani o decurioni si chiamarono
alcuni bassi officiali della corte di
Costantinopoli, che avevano il comando
sopra altri nove.
Il Muratori, nelle Dissero, sopra
le antichità Italiane, dissero
X, parlò de' ministri minori della
giustizia, cioè giudici, seabiui, seul-
dasei, decani, gastaldi ec. Primiera-
mente è a sapersi, che spesso si là
memoria nelle leggi longobardiche,