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Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 19.pdf - Bibliotheca ...

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2 7 « DIA<br />

(gazophyldcìum, cassa o luogo ove<br />

si conserva il denaro, o i tesori) , e<br />

le corhone (corbona, cassa delle of-<br />

ferte del popolo fatte al tempio).<br />

In quello <strong>di</strong> Gerusalemme ve ne<br />

erano tre, la prima era delta Mu-<br />

sach, in cui si conservavano i do-<br />

nativi fatti al tempio dai principi;<br />

la seconda chiamavasi Gazofilacio,<br />

destinata per le offerte del popolo;<br />

la terza <strong>di</strong>cevasi Corbona, che ser-<br />

viva per ricevere le limosine de-<br />

stinate pei sacerdoti, e ministri del<br />

tempio , e le mense che il Macri<br />

nell' Hierolexicon <strong>di</strong>ce essere le cor-<br />

bone, e donde prese il nome la<br />

mensa del vescovo, ossiano le sue<br />

ren<strong>di</strong>te. Il medesimo autore, nella<br />

Not. de' voc. eccles. alla parola<br />

Mensurnus, aggiunge che con tal<br />

vocaholo i padri africani denominavano<br />

le mensuali provvisioni, cui<br />

<strong>di</strong>stribuivano ai chierici inservienti<br />

delle chiese, ove si riponevano i<br />

denari offerti dalla pietà de' fe-<br />

deli. Ciò tanto più sembra certo,<br />

in quanto si legge negli antichi<br />

scrittori, che gli ospedali si erigevano<br />

vicino alle basiliche, o chiese<br />

più frequentate dal popolo. In que-<br />

ste chiese <strong>di</strong>aconali, i Car<strong>di</strong>nali<br />

<strong>di</strong>aconi esercitarono la giuris<strong>di</strong>zio-<br />

ne, come i vescovi nelle loro <strong>di</strong>o-<br />

cesi, anzi maggiore <strong>di</strong> quella dei<br />

Car<strong>di</strong>nali preti ne' loro titoli. Que-<br />

ste <strong>di</strong>aconie non avendo nei primi<br />

secoli, come osserva il Pauvinio,<br />

cura d' anime, e perciò non essendo<br />

né titoli, né parrocchie, sebbene<br />

fossero consegrate in onore dei<br />

santi, furono chiamate ancora Mar-<br />

tirii, dalle reliquie dei martiri ivi<br />

riposte. Il Pauciroli <strong>di</strong>ce, che tali<br />

chiese furono assegnate ai <strong>di</strong>aconi<br />

non pel battesimo, ed amministra-<br />

zione <strong>di</strong> altri sacramenti, ma per-<br />

chè avessero stabile, e più decoro-<br />

Di A<br />

sa residenza presso qualche chiesa<br />

de' martiri.<br />

Con opportuni, e savi provve<strong>di</strong>-<br />

menti, tolse ogni <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne, e con-<br />

fusione nelle <strong>di</strong>aconie car<strong>di</strong>nalizie,<br />

e perciò all' or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong>aconale, la<br />

vasta mente <strong>di</strong> Sisto V, il quale<br />

ristabilì le <strong>di</strong>aconie all' antico numero<br />

<strong>di</strong> quattor<strong>di</strong>ci, giacché alcune<br />

chiese erano <strong>di</strong>strutte, come s. Lu-<br />

cia in Settizonio, e quella de' ss.<br />

Sergio e Bacco, che stava presso<br />

la chiesa <strong>di</strong> s. Adriano, altre per-<br />

chè andavano bisognose <strong>di</strong> molti<br />

restauri come s. Teodoro e s. Lucia<br />

in Selci, la quale dopo alcuni anni<br />

fu rie<strong>di</strong>ficata. In tal modo le <strong>di</strong>a-<br />

conie tornarono al numero <strong>di</strong> quat-<br />

tor<strong>di</strong>ci, senza che avvenisse in seguito<br />

ulteriore e significante, mutazione,<br />

e ciò se non per breve<br />

tempo, meno il cambio <strong>di</strong> s. Maria<br />

Nova, colla chiesa <strong>di</strong> s. Maria<br />

della Scala in Trastevere, per au-<br />

torità <strong>di</strong> Alessandro VII, creato nel<br />

i655. I <strong>di</strong>aconi Car<strong>di</strong>nali, alcuui<br />

secoli avanti il pontificato <strong>di</strong> Sisto<br />

V, non si chiamarono più col nome<br />

de' loro rioni, né regionari, ma<br />

dalle chiese de' santi, sotto l' invocazione<br />

de' quali erano de<strong>di</strong>cate. V.<br />

il Panvinio, de sept. Urb. eccles.<br />

cap. 3. Tuttavolta va avvertito,<br />

che memorie <strong>di</strong> <strong>di</strong>aconi Car<strong>di</strong>nali,<br />

denominati col nome della loro<br />

<strong>di</strong>aconia, non se ne trovano che dal<br />

pontificato <strong>di</strong> Urbano II, il quale<br />

fu assunto nell'anno 1088, o poco<br />

prima. Il perchè conviene <strong>di</strong>re, che<br />

sino a quell' epoca i <strong>di</strong>aconi Car<strong>di</strong>nali<br />

si chiamassero col numero<br />

del loro rione, a cui presiedevano,<br />

come si notò superiormente , si<br />

<strong>di</strong>ssero cioè regionari"! <strong>di</strong> questo,<br />

o <strong>di</strong> quel rione, o palatini. Altri<br />

<strong>di</strong>aconi furono chiamati stazionari,<br />

perchè annunziavano al Papa, ed

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