Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 19.pdf - Bibliotheca ...

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Vili. Ciò fecero i due parroci)!
con decreto del Cardinal Rusticucci
vicario di Roma, de' 3 novem-
bre dell'anno 1596. Il Papa, volendo
rinnovare la memoria della Chie-
sa di s. Eitfemia (Vedi) già titolo
cardinalizio, che Sisto V avea de-
molito per raddrizzare la strada,
la quale conduce alla basilica di
s. Maria Maggiore, fece dedicare
quella di s. Bernardino data alle
dette zitelle, a s. Eufemia, per cui
poi prese il nome di conservatorio
di s. Eufemia. Pel monistero, e per
la chiesa furono pagati duemila
scudi, colle somministrazioni dei due
parrochi, ed altri benefattori. Concorrendo
nel nuovo conservatorio
le zitelle di altre parrocchie di Roma,
nel 1600, i medesimi parrochi
acquistarono col pagamento di quat-
tro mille e seicento scudi, un pa-
lazzo contiguo, e corrispondente
alla piazza di Colonna Trajana, di
proprietà di certi fratelli Taddei.
Donna Silvia o Fulvia Conti, con-
tessa di s. Fiora, fondatrice princi-
pale del monistero delle cappuccine
di s. Libano, fu la prima pro-
tettrice tanto di questo monistero,
che del conservatorio di s. Eufe-
mia, ed in seguito le successero
d. Cornelia Orsini Cesi duchessa
di Cesi, la duchessa di Fiano, madre
del Cardinal Lodovico Ludo-
visi. Contemporaneamente tanto il
monistero, che il conservatorio, avevano
un Cardinal per protettore,
e talvolta pure un altro Cardinale
per comprotettore. Il primo protet-
tore fu il Cardinal Earonio, il secondo
il Cardinal Alessandro Mon-
talto, che al conservatorio edificò
il refettorio, e gli fece altri beneflcii..
Il terzo fu il Cardinal Ludo-
vico Ludovisi, che migliorò lo sta-
to della chiesa di s. Eufemia. Quin-
DEP
di lo fu il Cardinal Antonio Bar-
berini, insieme al Cardinal Carlo
suo fratello come comprotettore.
Essendo però le rendite scarse, e
incerte, siccome dipendenti dalle limosine
de' benefattori, il Cardinal
Barberini suddetto ottenne da Urbano
Vili un chirografo, dato ai
22 settembre i634 3 col quale vo-
lendo provvedere al sicuro sostentamento
del conservatorio di s. Eu-
femia, applicò in perpetuo a que-
sto privativamente le rendite della
depositeria urbana, sì delle deposi-
terie de'pegni , che degli animali,
cogli analoghi emolumenti, che prima
spettavano alla camera aposto-
lica. Del monistero poi delle cap-
puccine, detto di s. Urbano, fonda-
to dalla duchessa Silvia o Fulvia
Sforza, per le alunne di s. Eufe-
mia, che fossero chiamate allo stato
monacale, si tratta al volume
IX, pag. 20 3 e 204 del Dizio-
nario.
Aggiungeremo qui, che il chiar.
monsignor Monchini, Degli istituti
di pubblica carità, ec, parlando
del conservatorio di s. Eufemia, a
p. 5g dice, che esso deve la sua
prima origine a Gio. Leonardo
Ceraso, morto nel i5o,5, raccogli-
tore per Pioma dei fanciulli sparsi,
de' quali si parla all'articolo Ospizio
apostolico di s. Michele [Vedi); e
che sulla fine del secolo XVII il
conservatorio avea duecento alunne,
diverse industrie, e molte rendite.
Ho letto poi in un autentico ma?
noscritto del conservatorio, che le
zitelle in origine questuavano per
Roma, e giunte in età capace di
porsi al servigio di qualche nobile
matrona in qualità di donzelle, vi
andavano, per alleggerire i pesi al
luogo pio. Però chi amava la ri-
tiratezza, continuava a risiedere nel