Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 19.pdf - Bibliotheca ...

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na, unita alla sede di Trebigne,
Ragusi, Segna, cui è unita in amministrazione
la sede di Modrus-
cba, Macarsca, ch'è unita a Spala-
tro , Sebenico, e Veglia. Gli al-
tri in numero di circa sessantauno
mila seguono la religione greca, ed
banno un vescovo stabilito a Sebenico.
Gli abitanti delle città sono in
gran parte originari d' Italia, e
quindi parlano l' italiano quasi tut-
ti ; quelli dell' interno poi sono
morlaccbij cbe sembrano di origi-
ne valacca, ed banno un linguaggio
mescolato con molte parole latine.
Esiste nelle montagne un'altra raz-
za di abitanti col nome di aiducbi,
e cbe sono mezzo selvaggi: questi
sono nomadi , non si cibano cbe
di frutta e di bacche dei cespugli
boschivi, e saccheggiano d' ordinario
i viaggiatori, che non vanno
accompagnati. Il regno di Dalma-
zia è formato di tre divisioni di-
stinte, separale le une dalle altre
da qualche frazione del territorio
ottomano. La più settentrionale, che
è la maggiore, e più considerabile
di queste divisioni, comprende l'an-
tica Dalmazia veneta, e si divide
ne' tre circondari, di Macarsca, Spalatro,
e Zara. La divisione di mezzo
rinchiude l'antica repubblica di Ra-
gusi, divenuta il circondario di que-
sto nome, infine la divisione più
meridionale, è l'antica Albania ve-
neta, chiamata oggidì circondario
di Cattaro. Zara, capitale di tutta
la Dalmazia, è la sede del governo
che dipende immediatamente dalla
cancelleria imperiale, e dal mini-
stero dell'interno a Vienna. Si cre-
de, che il nome di Dalmazia siasi
formato da quello di Dalminiwn,
città forte di questo paese, della
quale però ignorasi la situazione
precisa, che fu presa, e quasi di-
DAL
strutta dai romani nell'anno di Roma
5g8. Si vuole però, che Dalminium,
Delminìum } Dalmium,o Dclmiuniy
sia l'odierna città di Duomo
della Servia nella Turchia Europea.
Non fu in origine che un piccolissimo
paese vicino alla Liburnia, fra
i fiumi di Cerca, e di Cettina, ma
poscia si diede il nome di Dalmazia
a tutta quella contrada, che
estendesi lungo il mare Adriatico
dalla Cerca sino al Drin. La Cerca,
ed una linea da questo fiume
al confluente del Drin e del Lini
separavano la Dalmazia dalla Li-
burnia, e dalla Pannonia. Era di-
visa dalla Macedonia, dal Lim, dal-
le montagne , ch'estendevansi sino
al Drin , e dal Drin istesso, che
scaricava le sue acque nell'Adriati-
co. Molti e molti furono gli anti-
chi popoli abitatori della Dalmazia,
fra i quali i più possenti chiamaron-
si gl'illirici, i cui re divennero per
qualche tempo padroni di tutta la
Dalmazia, e la Liburnia, aggiungendosi
anche alcune piazze della Ma-
cedonia. Si vuole, che i polacchi, e
i boemi, i dalmati, gl'islriotti che
s'impadronirono in diversi tempi del
paese, ov' essi ora abitano , sieno
schiavoni in origine. Si dà il nome
di Agron ad uno di questi re del-
rillirìa, e si dice che Teuca la
sua vedova, avendo fatto morire
gli ambasciatori dei romani , traes-
se le loro armate nella Illiria l'anno
di Roma 524- Si potrebbe cre-
dere, che la Liburnia si rimettes-
se allora in libertà, apparendo che
sessanta anni dopo Genzio ultimo
re dell'Illiria niente possedesse di
là della Cerca. Questo re fu spo-
gliato de'suoi stati, e fatto prigio-
niero dai romani l'anno 168 avan-
ti Gesù Cristo, i quali resero la
libertà a tutti i popoli della Illiria.