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Gregorio XV venne fatto datario
in luogo del precedente.
Giacomo Cavalieri, romano, era
uditore di rota, e da Urbano Vili
dopo la morte del Cardinal Cava-
lieri venne fatto datario a' 5 settembre
1623, cioè 28 giorni dopo
la sua esaltazione al pontificato.
Così il Novaes. Nel 1626 Urbano
Vili lo fece Cardinale, e pro-datario.
Morì nel 1629, assai com-
pianto dalla curia, di cui era il
cuore, per la giustizia, e per la
affabilità colla quale trattava tutti.
Egidio Orsini de Wivariis, di Lodi,
da Urbano Vili dopo la morte
del Cardinal Cavalieri venne fatto
datario, ed ebbe da lui lo speciale
indulto di delegare 1' uffizio di da-
tare, a qualsivoglia ministro della
dataria.
Fabio di Lagonissa, patriarca
d'Antiochia in partibus, fu datario
di Urbano Vili, e poi nunzio nel
Belgio.
Domenico Cecchini, romano, u-
dilore di rota, fu fatto datario nel
1644 da Innocenzo X appena e-
letto, indi nel medesimo anno ven-
ne creato Cardinale, e pubblicato
nel seguente colla carica di pro-
datario. Ad onta che godesse tutto
il favore del Pontefice, ebbe a sof-
frire amare vicende per cagione
delle iniquità del famoso falsario
sotto - datario Mascabruni, giustamente
decapitato. Il Cardinale, che
si credette involto nelle frodi del-
l' infedele prelato, fu rimosso dalla
dataria, cadde dalla grazia del Pa-
pa, e morì nel i656. Siccome tanto
si è detto, e parlato del Mascabruni,
favorito d'Innocenzo X,
e suo confidente, non riuscirà di-
scara una verace narrazione del
medesimo.
Francesco Canonici , uomo vi-
DAT
le nato in Apiro terra della Mar-
ca, avendo servito in qualità di
domestico, e poi nello studio, a
Giovanni Camillo Mascabruni, insigne
avvocato concistoriale di Be-
nevento, alla sua morte divenne
erede della sua libreria, e del suo
cognome. Il Canonici pertanto col
nome di Mascabruni, nei primi
giorni del pontificato d' Innocenzo
X, potè conseguire la prelatura col
posto di sotto-datario, e presto ne
guadagnò il favore, a segno che
per certo sarebbe divenuto Cardi-
nale di grande autorità presso di
lui, se prima non l'avesse rovinato
la sua perfidia. Il sedicente Ma-
scabruni, abusando della fiducia di
Innocenzo X (dopo aver fatto cade-
re in disgrazia il nipote di lui
Camillo Pamphily, già Cardinale,
colla principessa di Rossano, la co-
gnata d. Olimpia Maidalchini, il
nuovo adottato nipote Cardinal A-
stalli, il Cardinal segretario di sta-
to Panciroli, clic in avanti meritamente
godeva 1' affetto del Papa, e
diversi primari della corte pontifi-
cia, ed alili ch'erano stati l'ori-
gine dell'ascendente da lui preso
sull' animo del Pontefice), giunse a
dominarlo interamente, non risparmiando
inganni di veruna sorte.
Nei primi giorni del pontificato,
come si disse, da Innocenzo X fu
affidata la direzione della dataria
al Cecchini, allora prelato uditore
di rota; ma il Mascabruni presto
divenne il vero datario, e 1' arbitro
di questo tribunale, ch'egli intera-»
mente profanò colla vendita delle
grazie più disdicevoli, a segno, che
in due anni di questo ministero
in cui la sua carica non fruttava
di provvista che da sei in settccenlo
scudi, egli si era fatto un capitale
di centottauta mila scudi, oltre alla