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Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 19.pdf - Bibliotheca ...

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DEL DEM 23i<br />

DELUGO Giovanni, Car<strong>di</strong>nale. Delugo fu il primo che dalla Spa-<br />

Giovanni Delugo, <strong>di</strong> nobile fami- gna introdusse in Italia l'uso della<br />

glia spagnuola, nacque in Madrid china, che perciò fu detta la poi-<br />

nel i583, e professò nella compa- vere <strong>di</strong> Lugo; anzi in memoria <strong>di</strong><br />

gnia <strong>di</strong> Gesù. Fra' suoi confratelli lai benefìzio fu collocato un <strong>di</strong>pinto<br />

ottenne la cattedra <strong>di</strong> filosofia e sulla porta dell' ospitale <strong>di</strong> s. Spi-<br />

telogia prima in Ispagna, poscia a rito, nel quale vedevasi il Car<strong>di</strong>-<br />

Roma, dove si esercitò anche nella naie in atto <strong>di</strong> dare a' poveri la<br />

pre<strong>di</strong>cazione, con singolare applau- sua me<strong>di</strong>cina. Desiderato da tutti,<br />

so de' più felici ingegni. Era egli chiamato da Luigi XIII, il Carprofondo<br />

nell' ecclesiastiche <strong>di</strong>sti- <strong>di</strong>nal integerrimo, e accompagnato<br />

oline, e dotato <strong>di</strong> un intelletto as- dalle comuni lagrime, dopo assai<br />

sai acuto, nonché d' una singolare lunga malattia , morì nell' anno<br />

destrezza nel maneggio degli affa- 1660, ed ebbe sepolcro nella chie-<br />

ri ; che anzi Filippo IV <strong>di</strong> Spagna, sa della sua compagnia, che lasciò<br />

oltre a spiegargli tutta la sua con- erede <strong>di</strong> tutte le sue sostanze. Ab-<br />

fidenza, avea dato espresso coman- biamo <strong>di</strong> lui molte opere teologido<br />

a' suoi ambasciatori in Roma <strong>di</strong> che, ma la più degna <strong>di</strong> menzione<br />

rivogliersi a lui nei più importanti è il trattato sul sagramento della<br />

negozi. Urbano Vili volle innal- penitenza. Le dette sue opere fu-<br />

zare il merito <strong>di</strong> un uomo così rono stampate in Lione in otto<br />

celebre coli' esaltarlo alla porpora; gran volumi in foglio.<br />

ma il virtuoso gesuita non lasciò DEMETRIAS o DEMETRIADE.<br />

intentato ogni mezzo per sottrarsi Città vescovile dell'esarcato <strong>di</strong> Ma-<br />

a <strong>di</strong>gnità sì cospicua. Però volen- cedonia, secondo alcuni nella <strong>di</strong>o-<br />

dolo ad ogni modo il Pontefice, cesi dell' llliria orientale, sotto la<br />

nel i643, a' i3 luglio lo fregiò metropoli <strong>di</strong> Larissa, ma meglio<br />

della porpora, quin<strong>di</strong> lo pubblicò nella prima provincia <strong>di</strong> Tessaglia.<br />

a' i4 <strong>di</strong>cembre. Questo Car<strong>di</strong>nale Commanville <strong>di</strong>ce sorgere questa<br />

poi dal Papa ricevette il titolo <strong>di</strong> città verso il golfo <strong>di</strong> Zeiton , e<br />

s. Stefano in Montecelio, e fu ascrit- che la sede vescovile vi fu fondata<br />

to alle congregazioni del concilio, nel quinto secolo. Dieci vescovi greci,<br />

del s. offizio, ed altre. Egli nul- ed etto <strong>di</strong> rito latino vi ebbero sede.<br />

la mutò del primo or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> vi- DEMETR.IO, Car<strong>di</strong>no le. Demetrio<br />

ta. Le sue stanze erano addobbate era ungaro <strong>di</strong> nazione, e vescovo succome<br />

piuttosto a semplice religio- cessi vamenle delle città <strong>di</strong> Sirmio,<br />

so si conveniva, e il fasto sempre Giavarino, Zagabria, e Strigonia.<br />

fu tenuto lungi da lui. Non avea Sostenne la carica <strong>di</strong> ambasciatore<br />

<strong>di</strong>letto, che nel largheggiare co'po- del re Lodovico I presso il Ponte-<br />

veri, argomento il più. tenero delle fice Lrbano VI. Questi, conosciuta<br />

solerti sue cure. Lasciò alcune ren- la integerrima virtù e il profondo<br />

<strong>di</strong>te per gli studenti <strong>di</strong> teologia sapere del Demetrio, lo decorò del-<br />

nel seminario romauo, impiegò al- la sagra porpora nel 1379 col ticune<br />

migliaia <strong>di</strong> scu<strong>di</strong> nella fab- tolo presbiteriale de'ss. Quattro Co-<br />

brica del collegio romano, e fece ronati. Ma sett' anni dopo, cioè<br />

avere ben anco a' suoi confratelli nel i386, quell'illustre personagun<br />

ameno luogo per villeggiare, gio cessò <strong>di</strong> vivere, e lasciò le

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