Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 19.pdf - Bibliotheca ...

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siano cap. 9,
DEU
ecco come ciò spie-
ga: Hic namque versiculus recipit
omnes affeclus. Habet siquidem
adversus discrimina universa iiwo-
calionem Dei: habet humilitalem piae
confessioni? - suae
fragilitalis : ha-
bet sollicitudinis, ac timoris perpe-
tui vigilantiaiii : habet conftdenliam
praesenlis semper, adstaulisque au-
xdii: luibet anwris , et charitatis
ardorem. Concili ude il dotto ve-
scovo Sarnelli, che, essendo grande
la nostra miseria, è tanto necessa-
rio l'aiuto della grazia divina, che
l'uomo non può avere da sé né
un desiderio buono, né un pensie-
ro a Dio grato ; laonde non possiamo
rettamente orare senza spe-
ciale aiuto di Dio. Ed é perciò, che
a lui domandiamo aiuto, affinché in
dire le laudi che seguono, illumini
1 intelletto, accenda la volontà, ac-
compagni la memoria, sicché in tut-
to il tempo di questa lode, si por-
lino a lui le parole, i pensieri, gli
alletti, e i desideri : Domine, labia
ìnea aperies: Et os menni annualiabil
laudani Inani. Aperi 3 Domi-
ne, os menni, eie.
D'EUXO DEUCIO Bertrando,
Cardinale. Bertrando d Euxo Deu-
cio , nato in Blandiaeo, diocesi di
Uzes, uomo nobile di condizione,
provato nel costume e profondo nel
sapere, fu dapprima preposto, quindi
da Giovanni XXII fu fatto arcivescovo
di Embrum. Sostenne la nunziatura
presso Francesco Dandolo,
doge di Venezia, e Roberto re di Sici-
lia, la quale avea per oggetto l'a-
nimare que' principi contro i rapidi
progressi de' turchi. Si maneg»
giò poscia col medesimo carattere
per condurre i bolognesi alla de-
vozione della Chiesa. In qualità di
nunzio recossi ancora a Tarba nella
Guascogna per compone le quislioni
DEL
insorte tra Gastone conte di Foix,
Giovanni conle di Armagnac, e Ge-
raldo visconte di Fesensagnelli. Circa
quel tempo intervenne ad un
concilio celebrato nel monistero di
s. Ruffo, diocesi di Avignone, ove
a' 18 dicembre 1 337 ° J 338 fu
promosso da Benedetto Xll al Cardinalato
, col titolo di s. Marco
Indi da Clemente VI ebbe l'uffi-
cio di vicecancelliere della santa
Romana Chiesa. Qui però non ebbero
fine le sue gloriose fatiche.
Il Pontefice lo spedi all'università
di Montpellier, dove ottenne di met-
ter pace negli animi esacerbati, nel-
la qual cosa non avea potuto riuscir
per lo innanzi il Cardinal Curii. Clemente
VI poi, nel i343, conferi-
togli il vescovado di Sabina, volle
eh' egli fosse mediatore tra il re di
Aragona, e quello delle isole Ba-
leari , i quali s'erano fortemente
inimicali. Venuto a capo del sospi-
rato fine, ebbe la nomina di vica-
rio apostolico di tutto lo stato ecclesiastico.
Ciò fece Clemente VI
nel 1 34-6, per mantenere a mezzo
di lui, e principalmente in Roma,
i sudditi nel loro dovere verso
il Papa dimorante in Avignone.
Cominciato il nuovo suo ministe-
ro, stabili una confederazione di
due anni tra i baroni romani,
ch'erano tra lor discordanti pel-
le fazioni de' guelfi e ghibellini.
Questa fu stipulala con grande so-
lennità nella chiesa di Araceli alla
presenza del clero e popolo roma-
no. Dovette ancora ingerirsi negli
affari del re Andrea di Napoli, e
istituire il processo contro a' fau-
tori della morte di quel sovrano ;
ma non avendo potuto venire al
meditato scopo, si ritirò in Bene-
vento, e là pacificò Lodovico re di
Ungheria, fieramente concitalo con-
.