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Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 19.pdf - Bibliotheca ...

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DEC<br />

monsignor Gocleau (le due ultime<br />

principalmente) sieno tenute per au-<br />

tentiche. La lettera <strong>di</strong> s. Aniceto<br />

dei 167 a' vescovi della Francia,<br />

intorno la consagrazione de' vesco-<br />

vi, non è ricevuta dai dotti. Dice-<br />

si, che s. Solerò, fatto Papa 1' anno<br />

175, abbia scritto una lettera<br />

a s. Dionisio <strong>di</strong> Corinto, ma essa<br />

non esiste più. Si citano altre due<br />

sue lettere, che fanno parte delle<br />

decretali apocrife. Gli viene ancora<br />

attribuito un libro contro gli erro-<br />

ri <strong>di</strong> Montano, nel quale si condannano<br />

i Tertullianisti , ma il p.<br />

Ceillier, benedettino, nel t. II, cap.<br />

7, dell' Hist. gènér. des auteurs<br />

eccles. e<strong>di</strong>z. <strong>di</strong> Parigi 1127, fa<br />

vedere, che un tale libro è suppo-<br />

sto. Lo stesso p. Ceillier, al cap.<br />

17, <strong>di</strong>ce inoltre, che a s. Vittore<br />

I, il quale morì nell'anno 2o3, si<br />

attribuiscono alcune opere , non<br />

degne <strong>di</strong> lui, quali appunto sono<br />

le quattro segnate col suo nome,<br />

due delle quali furono inserite nel-<br />

le decretali apocrife. Di queste<br />

quattro lettere, la prima è <strong>di</strong>retta<br />

a Teofllo vescovo <strong>di</strong> Cesarea, la<br />

seconda agli africani, la terza a<br />

Desiderio vescovo <strong>di</strong> Vienna, la<br />

quarta ad un certo vescovo per nome<br />

Paracoda. S. Girolamo , de<br />

vìris illuslnbus, cap. 34, <strong>di</strong>ce che<br />

s. Vittore I scrisse alcuni opuscoli<br />

sopra la controversia della Pasqua,<br />

e sopra altre materie ; ma il p.<br />

Ceillier citato assiema, nulla esiste-<br />

re degli scritti <strong>di</strong> questo Pontefi-<br />

ce. Le due lettere, che si attribuiscono<br />

a s. Zeflìrino del 2o3, una<br />

a tutti i vescovi della Sicilia, e l'altra<br />

a tutti i vescovi dell'Egitto, non<br />

sono credute genuine. Due lettere<br />

col nome <strong>di</strong> s. Calisto I, una ad<br />

un vescovo chiamato Benedetto,<br />

1' altra a tutti i vescovi delle Gal-<br />

DEC 189<br />

lie, non si credono scritte da que-<br />

sto Pontefice, benché ripiene <strong>di</strong> ot-<br />

timi sentimenti.<br />

Non è legittima la lettera <strong>di</strong> s.<br />

Urbano I, che gli successe nell'anno<br />

226, e <strong>di</strong>retta a tutti i cristia-<br />

ni, come non lo sono le due del<br />

successore s. Poliziano, una scritta<br />

ad un tal Felice Succibuono, e l'al-<br />

tra a tutti i buoni servi <strong>di</strong> Dio ;<br />

e neppure quella, che si crede scrit-<br />

ta dal Papa s. Antero ai vescovi<br />

della provincia Betica, e Toletana,<br />

non essendo allora Toledo che un<br />

piccolo borgo. Le lettere scritte da<br />

s. Cornelio del 254 a s. Cipriano,<br />

e ad altri, non sono tutte genuine.<br />

Le due lettere attribuite al succes-<br />

sore s. Lucio I, una a s. Cipria-<br />

no, l'altra a' vescovi della Francia,<br />

e della Spagna, nella quale si or<strong>di</strong>na,<br />

che i vescovi vengano accom-<br />

pagnati dagli ecclesiastici, sono spu-<br />

rie. Tuttavolta, che s. Lucio I abbia<br />

scritto lettere decretali, si ha dal<br />

mentovato s. Cipriano nell'epist. 67,<br />

ma queste sono perite. A s. Stefano<br />

I del 257 j oltre la lettera scrit-<br />

ta a s. Cipriano , della quale si è<br />

perduto l' autografo , se ne riferi-<br />

scono altre due, cioè una ad Ila-<br />

rio vescovo, l'altra a tutti i vesco-<br />

vi, ma ambedue oggi sono rifiuta-<br />

te come spurie. Però si conservano<br />

due lettere <strong>di</strong> questo Papa, l' una<br />

riferita da s. Dionisio Alessandrino,<br />

presso Eusebio lib. VII, cap. 5,<br />

l'altra appresso s. Cipriano nell'e-<br />

pist. 74)<br />

ricavata dalla lettera <strong>di</strong><br />

s. Stefano I al medesimo s. Cipria-<br />

no. A s. Sisto II vengono attri-<br />

buite due lettere, la prima <strong>di</strong>retta<br />

ad un vescovo appellato Grato , e<br />

l'altra a' fedeli delle Spagne: ambedue<br />

sono stimate spurie. Nel 261<br />

gli successe Papa s. Dionisio, le cui<br />

due lettere scritte ad Urbano pie-

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