Volume - Fondazione toscana sostenibile

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L’altro insieme di attività che determina forti pressioni in termini di emissioni è il sistema della mobilità. In questa rappresentazione si è voluto considerare congiuntamente l’insieme degli effetti determinati dal trasporto su strada di famiglie e imprese. Per questa ragione, diversamente da quanto mostrato in corrispondenza degli altri settori produttivi, non vi è un’associazione univoca a un livello di valore aggiunto: l’insieme delle emissioni da flussi di mobilità viene qui rappresentato dalla linea tratteggiata, che si colloca su un livello di emissioni ben superiore a quello medio regionale. Anche la produzione di rifiuti è in linea con il peso demografico ed economico della regione. Per quanto si riferisce ai rifiuti solidi urbani, si stima che circa il 70% del totale sia prodotto dalle famiglie, circa il 10% sia riconducibile agli esercizi terziari e il 20% alle attività manifatturiere (Tab. 5.9). La produzione di rifiuti speciali è invece imputabile per il 57% all’industria manifatturiera (57% dei non pericolosi e il 70% dei pericolosi), per il 25% ai servizi diversi dal commercio e dai trasporti (in particolare lo smaltimento), per l’8% alle costruzioni. Tabella 5.9 PRODUZIONE DI RIFIUTI DA PARTE DI FAMIGLIE E IMPRESE TOSCANE Composizione % 2000 Fonte: elaborazioni IRPET su dati ARPAT e ARRR. Produzione Rifiuti Produzione Rifiuti Produzione totale Produzione Non Pericolosi Pericolosi Rifiuti Speciali Rifiuti Urbani Agricoltura e pesca 0,3 0,8 0,3 0,4 Industria Estrattiva 2,6 0,2 2,6 0,2 Industria Manifatturiera 57,1 70,1 57,5 18,8 Energia 2,4 3,6 2,5 0,9 Costruzioni 8,3 1,0 8,1 0,2 Commercio, alberghi e ristoranti 3,0 8,1 3,2 3,9 Trasporti 1,3 1,1 1,3 1,6 Altri servizi 24,9 15,1 24,6 4,0 Famiglie - - - 70,0 TOTALE 100,0 100,0 100,0 100,0 Le quote più consistenti di produzioni di rifiuti non pericolosi sono da attribuire ai settori industriali della lavorazione dei minerali non metalliferi, alla fabbricazione di prodotti chimici e alla carta; la metà circa dei rifiuti pericolosi provengono invece dall’attività del comparto chimico (Graf. 5.10). Riguardo all’inquinamento della risorsa idrica, si possono considerare gli indicatori di carico organico (espresso in abitanti equivalenti) e di carico trofico (produzione di fosforo e azoto). Il carico organico è imputabile all’agricoltura per il 23%, alle altre attività produttive per il 49% e alle famiglie per il 27% (Tab. 5.11). Il carico trofico è invece imputabile quasi esclusivamente al settore primario che, con le attività zootecniche e con le produzioni agricole, è responsabile di oltre il 90% delle emissioni di fosforo e di oltre il 70% dell’azoto. All’interno del comparto manifatturiero, le principali pressioni sulle risorse idriche sono da ricondurre alle industrie alimentari e a quelle cartarie, seguite a breve distanza dalle industrie della chimica, della concia e del tessile (Graf. 5.12). 99
Produzione rifiuti speciali non pericolosi 100 4 3 2 1 0 -1 D DG DN DA DE F Grafico 5.10 VALORE AGGIUNTO E PRODUZIONE DI RIFIUTI SPECIALI. 2000 Differenze rispetto al valore medio regionale Fonte: elaborazioni IRPET su dati ARPAT e ARRR O -2 -1 0 1 2 3 4 Valore aggiunto LEGENDA DA Industrie alimentari DJ Metallo e prodotti in metallo DE Carta, stampa, editoria DN Altre manifatturiere DI Lavorazione di minerali non metalliferi F Costruzioni DG Fabbricazione di prodotti chimici O-P Servizi di pubblica utilità Tabella 5.11 CARICO ORGANICO E CARICO TROFICO IDRICO. 2000 Valori assoluti Fonte: elaborazioni IRPET su dati ARPAT e ISTAT Carico inquinante 2000 Carico inquinante 2001 Carico trofico Carico organico Carico trofico Carico organico Azoto (kg/a) Fosforo (kg/a) (AE) Azoto (kg/a) Fosforo (t/a) (AE) Civile 16.249 2.419 3.528.222 16.032 2.337 3.600.648 Industriale 3.663 236 6.302.106 4.706 232 6.359.376 Incolto 2.886 144 - 1.540 77 - SAU 42.106 27.266 - 45.395 28.672 - Zootecnico 11.423 2.002 2.301.763 13.240 2.630 3.044.373 TOTALE 76.326 32.068 12.132.091 80.912 33.948 13.004.398 Carico organico 4 3 2 1 0 -1 DA DG A DE Produzione rifiuti speciali pericolosi Grafico 5.12 VALORE AGGIUNTO E CARICO IDRICO ORGANICO. 2000 Differenze rispetto al valore medio regionale Fonte: elaborazioni IRPET su dati ARPAT e ISTAT DC 6 5 4 3 2 1 0 -1 DG DJ DN -1 0 1 Valore aggiunto DB O N -2 -1 0 1 2 3 4 Valore aggiunto LEGENDA A Agricoltura DC Concia, cuoio, pelli e calzature DA Industrie alimentari DE Carta, stampa, editoria DB Tessile-abbigliamento DG Fabbricazione di prodotti chimici G
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