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Volume - Fondazione toscana sostenibile

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0<br />

ciò sarà ancora più vero se si considerasse l’inflazione futura; diventerà così più difficile il<br />

reperimento delle risorse necessarie a finanziare i servizi sanitari, che saranno sempre<br />

più numerosi, più qualificati e più costosi.<br />

È noto a tutti che il meccanismo di finanziamento delle Regioni a Statuto Ordinario è<br />

cambiato da quando è intervenuto il D.Lgs.56/00 e tutti i DPCM attuativi che ne sono<br />

seguiti. Si ricorderà, infatti, che dal 2001 i trasferimenti erariali a destinazione vincolata,<br />

tra i quali spiccava per rilevanza il Fondo Sanitario Nazionale, sono stati soppressi e<br />

sostituiti da nuove forme d’entrata regionale a libera destinazione d’uso. La compensazione<br />

è stata garantita da una nuova compartecipazione regionale al gettito IVA (che va ad<br />

alimentare il Fondo Perequativo Nazionale), da un aumento dell’addizionale regionale<br />

all’IRPEF (compresa tra lo 0,9% e l’1,4%) e, infine, da un aumento dell’aliquota di compartecipazione<br />

all’accisa sulla benzina (salita a 250 £ al litro). In pratica nel 2001 le quote<br />

di assegnazione alle Regioni delle risorse statali -sotto forma di compartecipazione IVA e<br />

di solidarietà interregionale- sono state calcolate in modo da garantire l’invarianza rispetto<br />

alla situazione pre-riforma; dall’anno successivo, invece, le regole di distribuzione delle<br />

risorse sarebbero dovute gradualmente cambiare, procedendo in parallelo con la crescita<br />

dell’autonomia finanziaria e dei fabbisogni locali e allontanandosi sempre più dal criterio<br />

della spesa storica. Nel 2013 il meccanismo sarebbe dovuto entrare a regime, con l’abbandono<br />

definitivo del criterio della spesa storica per fondarsi unicamente sui criteri di<br />

perequazione.<br />

Ad oggi, però, non è possibile esprimere un giudizio oggettivo sulla bontà del nuovo sistema<br />

di finanziamento regionale, che in definitiva non è mai stato applicato integralmente né in<br />

modo rigoroso. Alcuni sostengono, forse a ragione, che questo meccanismo fosse troppo sofisticato<br />

per essere applicabile; altri, invece, hanno messo in maggior evidenza l’incoerenza fra<br />

il D.Lgs.56/00 e l’attuale art.119 della Costituzione (dopo la L.Cost.3/2001) rispetto ai criteri<br />

perequativi da adottare (fabbisogno e capacità fiscale per il primo; solo capacità fiscale nel<br />

secondo). Alla fine del 2004, comunque, il Governo ha sospeso definitivamente l’applicazione<br />

del D.Lgs.56/00, almeno fino a quando non saranno stabiliti alcuni punti fermi, come l’eventuale<br />

approvazione di un nuovo testo costituzionale (che sembra ormai prossima) e le proposte che<br />

176<br />

7,5<br />

Grafico 10.13<br />

INCIDENZA DELLA SPESA SANITARIA SUL PIL (ESPRESSI IN VALORI COSTANTI). 2003-2023<br />

Proiezione della spesa sanitaria su base della tendenza 1998-2002. Valori %<br />

Fonte: stime IRPET<br />

6,2<br />

8,4<br />

6,8<br />

1,4 1,5 1,7<br />

2003 2008 2013<br />

Spesa totale Spesa pubblica Spesa privata<br />

9,3<br />

7,6

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