Volume - Fondazione toscana sostenibile

non dissimili da quelli del complesso dell’economia, spesso addirittura con una tendenza
oramai prolungata all’abbassamento dei prezzi relativi. Permangono, tuttavia, situazioni
che mettono in evidenza la resistenza di alcuni settori ad adeguarsi ai ritmi di accrescimento
della produttività del resto dell’economia.
Non vi è dubbio dunque che una parte dei servizi terziari incidano ancora negativamente
sulla competitività dell’intero sistema produttivo.
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2.6
Gli scenari futuri
Una prima proiezione degli scenari futuri della economia toscana può essere effettuata
partendo dall’attuale struttura produttiva della regione, assumendo un profilo tendenzialmente
positivo rispetto all’evoluzione di medio-lungo termine del rapporto dollaro-euro,
quale si è realizzato negli anni immediatamente successivi all’avvio dell’euro (ipotesi di un
cambio intorno a 1,25) e ipotizzando che il commercio mondiale mantenga gli elevati tassi
di crescita dell’ultimo decennio (fra i più alti e duraturi dopo la seconda guerra mondiale).
Questo scenario può essere considerato ottimale; infatti, si potrebbero ipotizzare tendenze
meno positive considerando che oggi il dollaro è già quasi a 1,40 e che il commercio
mondiale sta frenando la crescita.
Nello scenario ottimale (Graf. 2.6), l’economia toscana andrebbe nella direzione di
un’ulteriore terziarizzazione dell’apparato produttivo, con una crescita complessiva più lenta
di quella osservata mediamente negli anni più recenti (attorno all’1,7% medio annuo di qui
al 2020). Naturalmente, tale crescita si ridurrebbe qualora le condizioni ipotizzate non si
realizzassero e si avverassero invece quelle meno favorevoli di un dollaro più debole e di
un’economia mondiale meno espansiva.
Esportazioni
Investimenti
Consumi colettivi
Consumi privati
Importazioni
PIL
Grafico 2.6
CONTO DELLE RISORSE E DEGLI IMPIEGHI NEL 2020
Tassi medi annui di variazione rispetto al 2005
Fonte: stime IRPET
0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5
Dal punto di vista settoriale (Tab. 2.7) gli andamenti sarebbero molto diversificati, con
crescite più elevate per la meccanica, la chimica e farmaceutica, l’agroalimentare (sopra il