Volume - Fondazione toscana sostenibile

dell’evoluzione prevista, è di fronteggiare la situazione salvaguardando il livello di mobilità
attuale.
Per il futuro sembrano aprirsi due direzioni di intervento differenti, in parte alternative:
quella della realizzazione di infrastrutture aggiuntive, e quella della razionalizzazione,
potenziamento ed integrazione di quelle esistenti. Il dibattito vede infatti contrapporsi da
un lato il rinnovato interesse del Governo centrale per gli interventi infrastrutturali, anche
come politica di rilancio economico di breve e lungo periodo, e dall’altra parte l’opinione di
quanti sostengono la maggiore efficacia di interventi minori sul piano dell’accessibilità complessiva
della rete. Al di là delle scarse certezze proposte dalla letteratura sulla relazione
tra infrastrutture e crescita, sta oggi emergendo la consapevolezza che concentrare le
risorse su interventi puntuali sulla rete, spesso invasivi sul piano ambientale e dell’uso del
suolo, non sia di per sé sufficiente a far fronte alla crescita della domanda. È dunque
inevitabile affrontare la questione dei livelli di servizio offerti dalla rete esistente e di
ottimizzazione dell’integrazione complessiva.
Ciò che preme sottolineare, in questa sede, non è l’impossibile alternativa tra tipologie
di interventi ma la necessità da un lato di procedere ad un adeguamento della rete sempre
più mirato al riequilibrio dei flussi e all’integrazione dei sistemi di trasporto, dall’altro a porre
l’attenzione al territorio come momento di integrazione delle politiche insediative, produttive,
di mobilità e di verifica della sostenibilità delle scelte.
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