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Volume - Fondazione toscana sostenibile

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deriveranno dai lavori dell’Alta Commissione sul Federalismo.<br />

Dobbiamo quindi limitarci ad osservare quale sia stato fino ad oggi il mix di fonti di<br />

finanziamento (risorse statali, risorse regionali, disavanzo) impiegato a copertura della<br />

spesa sanitaria in Toscana, confrontandolo con le altre regioni italiane<br />

(Tab. 10.14). Nel 2002, in media, il 95% della spesa sanitaria italiana è stato finanziato dal<br />

settore pubblico (il restante 5% invece da disavanzo) e in prevalenza dalla fiscalità statale<br />

rispetto a quella regionale (52 contro 43%). La Toscana mostra una situazione più apprezzabile<br />

della media nazionale, sia perché ha coperto soltanto il 3% della spesa tramite<br />

disavanzo, sia perché la quota di risorse regionali destinate alla sanità (IRAP e addizionale<br />

IRPEF) è molto più consistente (47%), quasi equivalente a quella garantita dalle risorse<br />

erariali.<br />

Tabella 10.14<br />

FINANZIAMENTO DELLA SPESA SANITARIA IN TOSCANA E IN ITALIA. 2002<br />

Valori assoluti in milioni di euro e valori %<br />

Fonte: Ministero della Salute<br />

IRAP Altre Finanz.to Altri trasf. IVA e FSN Finanz.to Spesa Disavanzo<br />

e addiz. entrate regionale da pubblico accise totale corrente<br />

IRPEF proprie e privato<br />

(a) (b) (c=a+b) (d) (e) (f) (g=c+d+e+f) (h) (i=g-h)<br />

Valori assoluti<br />

TOSCANA 2.179 197 2.376 3 2.477 7 4.862 5.008 -146<br />

ITALIA 31.911 2.185 34.096 5.262 32.468 2.816 74.643 78.478 -3.836<br />

Valori %<br />

TOSCANA 43,5 3,9 47,4 0,1 49,5 0,1 97,1 100,0 -2,9<br />

ITALIA 40,7 2,8 43,4 6,7 41,4 3,6 95,1 100,0 -4,9<br />

TOSCANA/ITALIA 6,8 9,0 7,0 0,1 7,6 0,2 6,5 6,4 3,8<br />

Il 2002, tra l’altro, è stato anche l’anno a partire dal quale le Regioni hanno attuato<br />

proprie manovre di rientro dal deficit sanitario, in quanto obbligate ad assumersi la responsabilità<br />

del proprio deficit (oltre ad applicare a scala regionale i Livelli Essenziali d’Assistenza<br />

definiti nel 2001) per avere diritto a ricevere le maggiori risorse finanziarie promesse<br />

dal Governo con l’Accordo dell’agosto 2001. La Toscana, però, insieme all’Umbria e<br />

alle Marche, non ha adottato né forme di compartecipazione alla spesa (ticket su farmaci,<br />

su ricette e su pronto soccorso o delisting), né misure di inasprimento fiscale (IRAP, addizionale<br />

IRPEF, tassa auto). Finora la Toscana ha preferito continuare a puntare su interventi<br />

di natura più strutturale (distribuzione diretta dei farmaci da parte delle strutture pubbliche,<br />

convenzioni per la centralizzazione degli acquisti, riduzione posti letto ordinari e<br />

potenziamento day-hospital), non dovendo ancora affrontare particolari criticità. Altre regioni,<br />

invece, dove la crisi del sistema sanitario regionale si è già manifestata, sono state<br />

costrette a intervenire con maggiore incisività sul contenimento della spesa. Certamente<br />

non si può escludere che simili manovre (ci si riferisce soprattutto all’aumento della compartecipazione<br />

alla spesa da parte dei pazienti) non si renderanno necessarie anche in<br />

Toscana nei prossimi anni, proprio alla luce del fatto che le pressioni della domanda sanitaria<br />

sulla spesa si scontreranno con vincoli di bilancio sempre più stringenti.<br />

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