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Volume - Fondazione toscana sostenibile

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Ma che nelle reti lunghe, le cose vanno diversamente: i connettori (comunicativi, logistici<br />

e fiduciari) vanno, infatti, costruiti artificialmente, prendendosi i costi e i rischi degli investimenti<br />

richiesti.<br />

312<br />

16. Terzo step: riposizionarsi nelle filiere globali, cercando di contare di più<br />

Infine, la piccola impresa (e il singolo luogo, all’interno del sistema regionale) deve<br />

scegliersi una filiera vitale, formata dai partners giusti (che saranno in qualche caso internazionali);<br />

ma, contemporaneamente, deve rafforzare la sua posizione nella filiera vitale a<br />

cui appartiene, per non fare la fine del vaso di coccio tra i vasi di ferro.<br />

Per rafforzarsi, deve puntare necessariamente sulla sua unicità, ossia sul fatto di non<br />

essere facilmente sostituibile in qualche funzione importante. Ciò significa da un lato specializzarsi<br />

in qualche campo di eccellenza (anche di nicchia) e dall’altro valorizzare quello<br />

che sa fare meglio di altri, in rapporto alla sua dimensione, alla sua storia, alla sua cultura.<br />

Ad esempio, un’impresa che lavora in una rete globale può difendere il suo vantaggio<br />

competitivo se apporta alla filiera il vantaggio di un retroterra di fornitura fluido e diversificato, se<br />

è in possesso di conoscenze tacite, non facilmente riproducibili, o se si dota di marchi commerciali,<br />

di canali comunicativi e di reti di vendita che possano rendere riconoscibile la propria<br />

unicità al consumatore finale potenziale.<br />

Il singolo luogo può proporre la sua identità storica o culturale come “marchio di qualità”<br />

che differenzia i suoi prodotti e processi da quelli che sono situati altrove. Non si tratta<br />

solo di un’operazione cosmetica o di immagine. Al cliente la qualità del luogo di origine<br />

interessa non tanto di per sé, quanto per il significato utile che questa qualità può assumere<br />

nel rapporto. Ad esempio, la qualità distintiva di un luogo -garantita dall’immagine comunicata<br />

o da un vero e proprio marchio di qualità- può essere quella di garantire certi comportamenti<br />

nel processo produttivo, rispondenti a norme etiche, giuridiche o tecniche; oppure<br />

può essere quella di coprire i clienti da certi rischi post-vendita (manutenzione, ricambi,<br />

riparazione, assistenza tecnica ecc.); oppure, ancora, può essere una garanzia di innovazione,<br />

se il luogo si presenta capace di dialogare con le fonti della scienza e della tecnologia<br />

maggiormente rilevanti in un certo campo.<br />

17. La politica regionale, dunque ….<br />

La politica regionale può assumere la vitalità delle filiere e il riposizionamento competitivo<br />

delle imprese, al loro interno, come obiettivi di competitività a lungo termine da incoraggiare<br />

e facilitare, con i mezzi a disposizione.<br />

Fermo restando che compito primario delle istituzioni locali resta la governance politica<br />

del processo, ossia l’indicazione delle direzioni strategiche verso cui muoversi (il “porto”) e<br />

la gestione dei conflitti tra gli interessi coinvolti (la “navigazione” a vista), dovendo in qualche<br />

modo legare tra loro queste due “anime”, ambedue essenziali per il buon esito dell’operazione.

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