Volume - Fondazione toscana sostenibile

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Grafico 8.5
QUOTA % DI LAVORATORI PART-TIME. 2001
Fonte: Eurostat, 2001
B DK D EL E F IRL I TOSC. L NL A P FIN S UK EU15
Questo più basso ricorso al part-time è in parte connesso a fattori di natura culturale,
che hanno ancora impedito a questo strumento di essere adottato dai lavoratori e richiesto
dalle imprese. Ma altro fenomeno da segnalare è che l’incidenza del lavoro a tempo
ridotto è fortemente correlata con la percentuale di occupazione nel terziario e questa,
che in Toscana è pari al 64%, è ancora tra le più basse nell’Europa dei 15.
A questo proposito si noti che l’incremento del peso del terziario tra il 1993 e il 2003 è
stato in linea con quello medio europeo, così come la crescita dell’incidenza del part-time.
I livelli raggiunti dalle due quote appaiono tuttavia molto lontani da quelli di Francia, Germania
e Inghilterra.
In conclusione, le condizioni perché gli attuali livelli di disoccupazione non aumentino
sono realizzabili: al di là dell’aumento prevedibile del part-time, infatti, sarebbe sufficiente
che proseguisse nell’ipotesi media il trend di flessione dell’orario di lavoro per produrre il
3% di riduzione necessario.
8.6
Il rischio di disoccupazione
Tabella 8.6
IL PART-TIME PER ETÀ E GENERE. 2001
Fonte: Eurostat, 2001
Donne Uomini
TOSCANA EU15 UK NL TOSCANA EU15 UK NL
15-24 16,4 30,7 42,7 70,6 6,5 30,7 42,7 70,6
25-49 18,7 32,6 41,5 69,6 3,2 32,6 41,5 69,6
50-64 15,7 37,9 51,1 78,6 3,8 37,9 51,1 78,6
65+ (Italia) 25,0 63,3 84,8 87,3 14,4 63,3 84,8 87,3
TOTALE 18,1 33,8 44,4 71,3 3,7 6,3 8,9 20,0
Immaginando un mix delle due politiche (riduzione generalizzata dell’orario e maggior
ricorso a part-time) e considerando peraltro che l’ipotesi adottata sulla evoluzione della
domanda di lavoro è estremamente prudenziale, almeno sul piano quantitativo, non sembrerebbero
esservi gravi problemi a conciliare gli scenari di domanda e offerta di lavoro.
Ciò non garantisce tuttavia che, nei fatti, non vi siano problemi occupazionali, dal
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