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Volume - Fondazione toscana sostenibile

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Dovendo contribuire alla formazione di una efficace capacità di assorbimento e di accesso,<br />

si può chiedere alla politica di fare una scelta irreversibile per la ricerca, l’istruzione,<br />

la formazione e, in generale, la creazione di un capitale umano qualificato e capace di<br />

relazionarsi col mondo.<br />

Ma, non tutto può essere demandato alla politica. Il grosso degli investimenti e dei<br />

rischi per mettere in moto la riscossa produttivistica tocca dunque alle imprese e a quello<br />

che le circonda: le associazioni, il territorio, le persone.<br />

11. Crescere, che passione<br />

Ma cosa potranno fare le imprese, piccole come sono? La dimensione media dell’impresa<br />

manifatturiera <strong>toscana</strong> è anche più piccola di quella italiana, che comunque non va<br />

oltre i 7 addetti e tale è rimasta da tempo. E dunque?<br />

Non c’è spazio su questo terreno per le piccole e piccolissime imprese, dicono alcuni<br />

(la scala “non consente” passi più lunghi della gamba). E magari pensano che le microimprese<br />

che formano il nostro tessuto industriale e artigiano possano essere sottoposte<br />

ad una cura forzata, per inserire al loro interno i tecnici, gli specialisti, i venditori, gli esperti<br />

di marketing, i pubblicitari ecc. di cui hanno bisogno.<br />

Ma un corridore dopato, che ha i muscoli gonfiati dalla chimica, può vincere una corsa,<br />

ma non porta a termine il campionato: prima o poi crolla.<br />

Le nostre piccole imprese correggono gli svantaggi di scala con l’agilità e la snellezza di cui<br />

hanno fatto tesoro. Se si appesantiscono di costi fissi e di competenze interne prefissate potranno<br />

ancora funzionare efficacemente sul terreno della flessibilità e della velocità di risposta?<br />

È meglio pensare che le imprese siano lasciate libere di crescere o non crescere seguendo<br />

le loro capacità e convenienze, senza forzature di sorta: l’ideologia della crescita<br />

necessaria -e dunque della crescita “forzata”- non porta lontano, in un paese come l’Italia<br />

dove spesso sono le grandi imprese a chiudere e le piccole a sopravvivere.<br />

12. Economia della filiera: un altro modo di pensare alla dimensione<br />

Piuttosto pensiamo alla cosa in un altro modo. Ossia:<br />

• le nostre imprese già ora lavorano in filiere, che comprendono molte piccole imprese<br />

(alcune di subfornitura) e alcune medie, spesso provenienti da basso e selezionate dal<br />

mercato come le più moderne e dinamiche;<br />

• i cambiamenti richiesti dalla globalizzazione e dalla smaterializzazione non devono essere<br />

intrapresi da tutte le imprese della filiera contemporaneamente, ma da alcune imprese<br />

soltanto (quelle che si specializzano in una certa funzione o in un certo presidio). Le altre<br />

potranno acquistare i loro servizi o imparare da loro. È la filiera che deve globalizzarsi e<br />

smaterializzarsi, attraverso alcune proiezioni specializzate in questa direzione. Gli altri devono<br />

soprattutto non perdere i contatti con i pionieri che per primi si avventurano su terreni<br />

nuovi, entrano in rapporto minacce e opportunità diverse da quelle consuete e comuni.<br />

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