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Volume - Fondazione toscana sostenibile

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Le dinamiche registrate negli anni novanta sono state caratterizzate, da un lato, dalla<br />

riduzione degli addetti di gran parte dei settori tradizionali: dal tessile (-17,3%) e abbigliamento<br />

(-29,1%), al comparto pelli, cuoio e calzature (-2,1), all’industria del legno (-3%), a<br />

quella chimica-farmaceutica (-12,6%); dall’altro, dall’accrescimento occupazionale di alcuni<br />

settori come quello della meccanica (+8,8%), quello cartario (+2,2%), ma anche il settore<br />

orafo (+16,4%). La crescente incidenza assunta dalla meccanica o dal settore cartario,<br />

settori più aperti all’innovazione tecnologica e/o alla crescita delle dimensioni d’impresa,<br />

costituisce un importante segnale di cambiamento che tuttavia non assume un rilievo tale<br />

da lasciare intravedere una radicale trasformazione strutturale. D’altra parte, il settore orafo,<br />

tanto favorito dalle dinamiche degli anni novanta, ha subito negli ultimi tre anni una<br />

brusca inversione di tendenza, registrando perdite consistenti in termini di addetti (-5,1%<br />

nel 2003, -4,4% nel 2004).<br />

Neppure la terziarizzazione, come si è visto nei capitoli precedenti, ha assunto forme ed<br />

intensità tali da determinare cambiamenti nella tradizionale ossatura del sistema regionale.<br />

Queste dinamiche, a fronte della crescente competitività dei paesi emergenti, potrebbero<br />

determinare in futuro un’ulteriore erosione delle quote toscane del mercato mondiale.<br />

Per quanto concerne invece la dimensione media delle imprese, dal 1971 in poi, si è<br />

registrata una continua diminuzione che ha portato il numero medio di addetti per impresa<br />

ad un livello che rimane inferiore a quello delle altre regioni Centro settentrionali. Nel 2001<br />

la dimensione delle imprese manifatturiere toscane è di 6,9 addetti, mentre nelle altre<br />

regioni considerate è sempre superiore a 10 (Tab. 3.2).<br />

66<br />

Tabella 3.2<br />

DIMENSIONE MEDIA DELLE IMPRESE MANIFATTURIERE IN ALCUNE REGIONI. 1971-2001<br />

Numero medio di addetti per impresa e Variazione assoluta 2001/1971<br />

Fonte: elaborazioni IRPET su dati Censimenti ISTAT, 1971-2001<br />

1971 1981 1991 2001 Var. ass. 2001/1971<br />

Lombardia 18,8 14,0 12,8 11,7 -7,0<br />

Emilia Romagna 8,0 8,4 9,4 10,5 2,5<br />

Veneto 11,3 9,5 9,8 10,5 -0,8<br />

TOSCANA 7,5 7,0 6,8 6,9 -0,7<br />

Occorre segnalare che, negli anni considerati, l’incidenza delle imprese più piccole<br />

(quelle con meno di 10 addetti) è diminuita in tutte le regioni, ma in Toscana ciò è avvenuto<br />

in misura meno marcata, con il risultato che nel 2001 l’incidenza percentuale di tali<br />

imprese è ancora tra le più elevate a livello italiano e pari all’84%, mentre nelle altre<br />

regioni considerate tale percentuale è inferiore al 79%. Non solo, in Toscana, la quota di<br />

addetti impiegata in queste imprese è cresciuta, raggiungendo nel 2001 il 34%, mentre<br />

nelle altre regioni è ben più bassa e pari al 20% (Graf. 3.3).<br />

La Toscana è dunque la regione che, tra quelle osservate, ha mantenuto maggiormente la<br />

connotazione della struttura produttiva che la caratterizzava all’inizio degli anni settanta: da un<br />

lato, non ha mostrato una tendenza alla crescita delle dimensioni d’impresa, dall’altro, ha registrato<br />

una progressiva perdita di addetti manifatturieri (e questo è vero per tutte le regioni più<br />

sviluppate) senza che questo abbia però determinato un’adeguata crescita in settori innovativi

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