Volume - Fondazione toscana sostenibile

non delle oscillazioni cicliche, ma del trend di bassa crescita registrato negli ultimi anni e
previsto per il futuro.
Osservando l’andamento dell’economia toscana e italiana degli anni precedenti all’attuale
congiuntura, non sembrerebbero, tuttavia, rilevarsi conferme inequivocabili a tale
ipotesi, almeno in termini di differenziali con altre realtà. Seguendo l’evoluzione del valore
aggiunto nei diversi sistemi locali del lavoro toscani e italiani, non si notano comportamenti
significativamente diversi tra le aree distrettuali e quelle non distrettuali, né tra i sistemi del
“made in Italy” e il resto dell’economia. Se vi è un problema di perdita di competitività
questo appare generalizzato e, semmai, si può dire che ora anche i sistemi di PMI si
allineano al resto dell’economia dopo che per anni ne erano stati l’asse portante (Tab. 2.3).
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Tabella 2.3
VALORE AGGIUNTO NEI SLL (SISTEMI LOCALI DEL LAVORO) NEL PERIODO 1996-2001
Tassi medi annui di crescita dell’1,8% a prezzi correnti
Fonte: ISTAT
Peso % Crescita
Non distretti Distretti TOTALE Non distretti Distretti
Sistemi senza specializzazione 15,9 0,3 16,2 4,0 4,0
Sistemi urbani 32,9 1,5 34,3 4,6 4,4
Sistemi estrattivi 0,1 0,0 0,1 2,4 ..
Sistemi turistici 2,3 0,0 2,4 4,9 2,3
Sistemi del “made in Italy” 5,8 17,7 23,5 3,9 4,1
Sistemi del tessile 0,2 1,0 1,2 3,3 4,3
Sistemi del cuoio e della pelletteria 4,2 2,1 6,3 5,0 4,6
Sistemi dell’occhialeria 5,0 0,1 5,1 3,5 2,9
Sistemi dei materiali da costruzioni 0,2 4,3 4,6 5,1 4,3
Sistemi dei mezzi di trasporto 4,5 0,1 4,6 3,6 2,5
Sistemi degli apparecchi radiotelevisivi 1,7 0,0 1,7 3,4 ..
TOTALE 72,9 27,1 100,0 4,3 4,2
L’elevata elasticità rispetto alle condizioni di competitività determinate dalle oscillazioni
del cambio euro-dollaro, insieme alla perdita progressiva di competitività da costi rispetto
ai paesi di nuova industrializzazione sono diffuse fra realtà produttive tra loro molto diverse
in quanto a:
• dimensioni di impresa (le grandi soffrono quanto e più delle piccole),
• settori di specializzazione (mezzi di trasporto e elettrodomestici piuttosto che sistema
moda),
• modelli organizzativi locali (sistemi a rete, indotto grande impresa, distretti industriali,
ecc.)
Le prospettive di medio-lungo periodo, quindi, vanno a incidere su condizioni generali
di competitività che certamente risentono anche di differenziali nelle grandezze endogene,
specialmente se riferite al sistema produttivo manifatturiero, ma che mettono in evidenza
ancora di più fattori di “contesto” più generali fra i quali possono essere individuate le
variabili sulle quali intervenire. Non pare tuttavia che esista un caso “toscano” distinto da
quello “nazionale” o delle altre regioni del Centro Nord: se perdita di competitività vi è,
questa non riguarda la sola Toscana.
Tra i fattori endogeni un rilievo importante hanno le attività di servizio visto che oramai