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Volume - Fondazione toscana sostenibile

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Tabella 13.3<br />

IMPATTO FINANZIARIO DEL DECENTRAMENTO DELLE COMPETENZE IN TOSCANA. 2001<br />

Valori assoluti in milioni di euro e valori %<br />

Fonte: Bordignon-Cerniglia, 2004<br />

“ANTE” DECENTRAMENTO “POST” Distrib. % Distrib. %<br />

“ANTE” “POST”<br />

Amm.ne generale 180 180 3,1 1,5<br />

Istruzione 76 1.433 1.509 1,3 12,5<br />

Università e ricerca 803 803 0,0 6,6<br />

Formazione professionale 119 119 2,0 1,0<br />

Assistenza sociale 67 72 139 1,1 1,1<br />

Sanità 3.939 2.008 5.947 67,0 49,1<br />

Attività produttive e turismo 150 262 422 2,6 3,5<br />

Trasporti 240 282 522 4,1 4,3<br />

Territorio 418 418 7,1 3,4<br />

Protezione civile 111 111 0,0 0,9<br />

Finanza regionale 1.021 1.021 0,0 8,4<br />

Edilizia 193 247 440 3,3 3,6<br />

Non attribuibile 485 485 8,3 4,0<br />

TOTALE SPESA 5.878 6.239 12.116 100,0 100,0<br />

TOTALE COMP. CONCORRENTI 4.500 4.355 8.855 76,6 73,1<br />

TOTALE COMP. ESCLUSIVE 1.377 1.884 3.261 23,4 26,9<br />

Nota: in corsivo sono indicate le materie a competenza concorrente<br />

anche un effetto in termini di costi aggiuntivi per il sistema pubblico). Questo trasferimento<br />

di competenze fa sì che, con il Titolo V attualmente in vigore, il 27% della nuova spesa<br />

pubblica in Toscana sarà rappresentato da materie a legislazione esclusiva regionale, mentre<br />

prima del decentramento la quota era un po’ più bassa (23%). Naturalmente se la nuova<br />

riforma costituzionale attualmente in esame sarà approvata, questa percentuale crescerà<br />

vistosamente, soprattutto per la trasformazione della sanità in materia ad esclusiva competenza<br />

regionale: in questa ipotesi la quota di spesa relativa alle materie “esclusive” costituirebbe<br />

almeno i 3/4 della spesa pubblica dell’intero sistema regionale.<br />

Indipendentemente dalla classificazione fra concorrente ed esclusiva, il trasferimento<br />

di spesa che si deve ipotizzare è massiccio ed è spiegato essenzialmente da tre settori<br />

d’intervento:<br />

• l’istruzione, costituita prevalentemente da spesa per retribuzioni;<br />

• la sanità, che continua a rappresentare la voce prioritaria del bilancio regionale;<br />

• la finanza regionale e locale, che con la L.Cost. 3/2001 è passata direttamente<br />

dall’esclusività statale a quella regionale.<br />

Nella situazione “post” decentramento questi tre settori d’intervento rappresenteranno<br />

il 70% dell’intera spesa pubblica regionale (rispettivamente il 12,5% per l’istruzione, il 49,1%<br />

per la sanità e l’8,4% per la finanza regionale e locale).<br />

Rispetto al decentramento delle risorse, che sarà necessario per garantire la copertura<br />

finanziaria del nuovo fabbisogno di spesa, il quadro conoscitivo a livello regionale è ancora<br />

nebuloso. Sempre al 2001 la Toscana presentava un bilancio in cui i tributi propri costituivano<br />

il 45% delle entrate regionali totali (di cui il 31% derivava dall’IRAP) e i trasferimenti<br />

perequativi liberi invece il 38,5% (comprendenti l’attuale compartecipazione all’IVA). Questo<br />

assetto delle entrate, come si è accennato prima, potrà modificarsi in vario modo,<br />

secondo l’accento che il modello di federalismo attribuirà alle diverse fonti (proprie o derivate).<br />

Ad ogni modo occorre ricordare che l’art. 119 individua nuove modalità di finanzia-<br />

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