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Volume - Fondazione toscana sostenibile

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4.1<br />

Premessa<br />

L’assetto proprietario e di governance delle imprese assume un ruolo importante nel<br />

determinare lo sviluppo della struttura industriale regionale. Il prevalere di una classe di<br />

microimprese, una presenza consistente di imprese individuali e familiari, l’esistenza di<br />

una rete di regolazione sociale di tipo distrettuale e comunque incentrata su una rete di<br />

rapporti tra attori che operano prevalentemente nell’ambito del sistema locale, sembrano<br />

poter costituire un elemento di freno all’innovazione dei modelli di governance d’impresa.<br />

La capacità del sistema produttivo regionale di sostenere processi di crescita e di innovazione,<br />

in un quadro macroeconomico che propone dinamiche di crescita molto contenute,<br />

rappresenta una condizione essenziale per la difesa e il rafforzamento della competitività<br />

territoriale. Tuttavia, le imprese toscane, e in particolare le PMI, sono caratterizzate da<br />

livelli modesti di capitalizzazione e la loro principale forma di finanziamento esterno è costituita<br />

dal credito bancario. È importante perciò verificare quanto esse rispondano ai requisiti<br />

di solidità finanziaria e di efficienza economica necessari per la realizzazione degli<br />

obiettivi strategici di sviluppo e, in secondo luogo, se e come potrà modificarsi il rapporto<br />

banca-impresa in vista del nuovo assetto regolativo derivante da “Basilea2”.<br />

4.2<br />

Bassa capitalizzazione e rendimenti delle imprese<br />

Il possesso del denaro costa<br />

peggior fatica del guadagnarlo<br />

[Seneca, Lettere a Lucilio]<br />

La bassa patrimonializzazione non è una prerogativa delle imprese toscane; questa<br />

caratteristica è infatti condivisa con la maggior parte delle imprese italiane per le quali,<br />

mediamente, la quota di mezzi propri sul totale del capitale investito è pari al 28,6%, inferiore<br />

ai livelli considerati adeguati ai fini dell’equilibrio finanziario (33%), ed è rimasta pressoché<br />

invariata dalla metà degli anni novanta. Le regioni che registrano una maggiore<br />

autonomia finanziaria delle imprese sono il Trentino (32,7%) e la Lombardia nel Nord<br />

(28,6%), il Lazio (32%) e la Sicilia (28%). Nelle altre regioni la capitalizzazione delle imprese<br />

è inferiore alla media nazionale.<br />

La Toscana appartiene a quest’ultimo gruppo. Tuttavia, tra il 1997 e il 2002 (Graf. 4.1),<br />

il dato ha registrato un aumento molto marcato e questo ha consentito alle imprese toscane<br />

di portare il livello medio di capitale proprio dal 22% (tra i più bassi in Italia) al 26% (quota<br />

analoga a quella registrata nel 2002 anche da Piemonte, Veneto, Marche).<br />

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