Volume - Fondazione toscana sostenibile

Tra le aree che determinano le maggiori pressioni vi sono quella livornese (polo
energetico regionale), l’area urbana fiorentina (l’area con la maggiore concentrazione di
emissioni diffuse in aria), la Val di Cornia (polo siderurgico ad elevato inquinamento puntuale)
e il Bacino dell’Arno (aree distrettuali a inquinamento diffuso medio-alto); tutte aree
caratterizzate da maggiore densità demografica, maggiore densità degli insediamenti produttivi,
maggiori flussi di mobilità, maggiore consumo di suolo, maggiore densità di produzione
di rifiuti urbani e speciali.
Le attività socioeconomiche principalmente responsabili delle pressioni regionali sono
individuabili nella produzione e distribuzione di energia, nel sistema dei trasporti e della mobilità
(soprattutto per le quote di emissioni in aria), nell’agricoltura e nelle industrie alimentari (che
incidono significativamente sul carico organico idrico) e nell’industria manifatturiera, che grava
in maniera consistente e diversificata sulle varie componenti del degrado (emissioni in aria,
inquinamento idrico, produzione di rifiuti). Particolarmente incisivi sul piano dell’inquinamento
idrico e della produzione di fanghi sono, in ambito industriale, il settore chimico, l’alimentare, il
cartario; la siderurgia lo è sul piano delle emissioni in aria. Nel terziario, forti pressioni sono
determinate dallo smaltimento dei rifiuti (emissioni in aria).
Si propone in seguito un quadro sintetico delle principali pressioni esercitate dai vari settori produttivi
e dalle famiglie in termini di emissioni in aria, produzione di rifiuti e consumo o inquinamento idrico.
Per quanto si riferisce alla prima componente, le emissioni in atmosfera, le quote più consistenti
vanno ricondotte alle attività produttive e, in particolare, al comparto energetico (43,9% di
emissioni di CO 2 e 49,3% N 2 O, 86,6% di SO x ) e all’industria manifatturiera (17,9% di CO 2 ,
15,8% di NO x , 31,7% di COV) (Tab. 5.6). Occorre però segnalare che anche le famiglie determinano
una pressione significativa, pari nel complesso al 23,5% di CO 2 , al 10,6% di N 2 O, al
26% di NO x al 41,2% di COV).
Tabella 5.6
EMISSIONI INQUINANTI IN ATMOSFERA DI FAMIGLIE E IMPRESE TOSCANE. 2000
Quote %
Fonte: elaborazioni IRPET su dati Inventario Regionale delle Sorgenti di Emissione
CO 2 N 2O CH 4 NO X SO X NH 3 COV
Agricoltura e pesca 1,1 30,1 19 6,2 0,5 79,2 9,3
Industria Estrattiva 0,1 0,1 0 0,5 0 0 0,1
Industria Manifatturiera 17,9 4,9 0,4 15,8 8,3 1 31,7
Energia 43,9 49,3 13 22,2 86,6 0,1 3,2
Costruzioni 0,3 0,2 0 1 0 0 0,8
Commercio, alberghi e ristoranti 4,1 2 0,1 8,6 0,3 0,4 4,3
Trasporti 5,1 1,8 0,1 15,4 2,7 0,2 5,1
Altri servizi 3,8 1,1 66,3 4,3 0,2 11,7 4,2
FAMIGLIE (trasporto e riscaldamento) 23,5 10,6 1,1 26,1 1,4 7,5 41,2
Sistema produttivo + famiglie 100 100 100 100 100 100 100
CO2: anidride carbonica; N2O: protossido di azoto; CH4: metano; NOx: ossidi di azoto; SOx: ossidi di zolfo; NH3: ammoniaca; COV: composti organici volatili con
l’esclusione del metano
Delle componenti inquinanti prima segnalate, ve ne sono alcune (i cosiddetti gas serra:
CO 2 , N 2 O, CH 4 ) che, attraverso un crescente livello di concentrazione in atmosfera hanno
generato una perturbazione del bilancio energetico del sistema terra-atmosfera che determina
il riscaldamento della superficie terrestre. La quota di emissioni di gas serra originata
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