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Volume - Fondazione toscana sostenibile

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altre, rivelano già come alcuni equilibri, che sino ad oggi avevano garantito l’elevato livello<br />

di benessere della regione, possano essere messi in discussione. In questa prima fase del<br />

lavoro sono stati presi in esame tre insiemi di elementi che muovono in questa direzione:<br />

quelli inerenti il rapporto con l’ambiente, quelli inerenti la distribuzione del reddito e infine<br />

quelli relativi al mercato del lavoro. Rispetto alle prime due questioni numerosi studi, anche<br />

dell’IRPET, avevano rivelato come lo sviluppo regionale fosse avvenuto, da un lato,<br />

con un buon rispetto della qualità ambientale e, dall’altro, con l’affermazione di un modello<br />

socio-economico in grado di garantire l’assenza di gravi sperequazioni nella distribuzione<br />

del reddito. Maggiori i problemi presenti invece nel mercato del lavoro, sia per la presenza<br />

di un tasso di disoccupazione più elevato di quello di altre regioni, ma soprattutto per il<br />

formarsi di un certo mismatching tra domanda ed offerta di lavoro.<br />

Cosa ci si può attendere in merito a questi possibili elementi di squilibrio nei prossimi anni?<br />

Qualche prima riflessione è contenuta nei tre capitoli di approfondimento a loro dedicati.<br />

In primo luogo, la situazione prospettica della relazione tra economia e ambiente, in<br />

un’ottica di sostenibilità dello sviluppo, tende a evidenziare come i comportamenti sociali<br />

ed economici contribuiscano a determinare ulteriori pressioni sull’ambiente e sul territorio.<br />

In quest’ottica emerge come, pur nella prospettiva di una crescita debole dell’economia<br />

<strong>toscana</strong>, il quadro ambientale presenti risvolti non del tutto positivi. Nonostante si rilevi, e<br />

quindi si preveda, in corrispondenza di alcune importanti forme di pressione (si pensi alle<br />

emissioni di gas serra) una maggiore efficienza dei processi di produzione e di consumo,<br />

queste tendenze non sono quasi mai sufficienti a realizzare gli obiettivi prestabiliti di<br />

sostenibilità (nel caso specifico gli obiettivi di Kyoto). A questo si aggiunga che, a meno di<br />

modificare radicalmente stili di vita e di consumo oppure di introdurre pervasive innovazioni<br />

tecnologiche in senso ecologico, le previsioni di crescente accentramento urbano e di<br />

intensificazione dei flussi di mobilità dovrebbero accentuare consistentemente le pressioni<br />

nelle aree già oggi più sensibili della regione.<br />

In secondo luogo, sul fronte della distribuzione della ricchezza, un elemento cruciale del<br />

benessere di una regione, è noto come la Toscana non sia una regione povera e così sarà<br />

complessivamente tra quindici anni; ma, con il rallentamento della crescita, la dinamica del<br />

reddito disponibile sarà meno positiva che in passato. A un lavoro meno stabile corrisponderà<br />

una riduzione della quota dei salari sui profitti. La segmentazione del mercato del lavoro tra<br />

occupati high-skilled e low-skilled aumenterà, mentre diminuirà la presenza di lavoro dipendente.<br />

Le distanze tra i redditi aumenteranno e il fenomeno della povertà si amplierà.<br />

Infine, sul fronte del mercato del lavoro, alla crescente offerta di lavoro si contrappone<br />

una evoluzione della domanda, determinata dalla prevista evoluzione del commercio mondiale,<br />

dall’andamento della competitività della struttura produttiva e dalla crescita della<br />

produttività per effetto della diffusione del progresso tecnico nel lungo periodo. Come detto<br />

prima, gli scenari prevalenti mostrano situazioni di squilibrio tendenziale, cioè a politiche<br />

invariate, nel mercato del lavoro; in altre parole, se in termini globali le tendenze attuali alla<br />

riduzione dei tempi di lavoro e alla diffusione del part-time potrebbero equilibrare domanda<br />

e offerta globale di lavoro, le aspettative in termini di occupazione potranno essere accolte<br />

in modo differenziato, con una tendenza a fenomeni di mismatching, per quanto riguarda<br />

le donne e i giovani laureati, soprattutto in alcune aree della regione.<br />

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