Volume - Fondazione toscana sostenibile

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Grafico 3.12
L’INTEGRAZIONE VERTICALE DELLE IMPRESE TOSCANE E ITALIANE
Rapporto % valore aggiunto/fatturato
Fonte CEBI
MODA
MECCANICA
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1997 1998 1999 2000 2001 2002 1997 1998 1999 2000 2001 2002
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1. una progressiva riduzione del peso delle micro imprese artigiane (i sintomi di questa
evoluzione sono già tangibili se si pensa che il contributo alla natalità delle imprese
artigiane è oramai prevalentemente imputabile a imprenditori extra-comunitari);
2. un crescente ruolo delle imprese strutturate e delle reti di relazioni più o meno gerarchiche
da essi organizzate;
3. una parziale ma non irreversibile erosione del radicamento territoriale e socioculturale
dei sistemi locali di tipo distrettuale, in direzione di un assetto sempre più basato sul
modello del cluster di imprese, ovvero di imprese che operano nei settori di
specializzazione locale senza intrecciare con la comunità e le istituzioni locali la fitta
rete relazionale tipica del distretto;
4. una diminuzione di peso dei settori più tradizionali determinata dalla progressiva espulsione
delle fasi produttive a più basso valore aggiunto; e della contemporanea crescita
del terziario e dei settori manifatturieri ancillari alle filiere produttive locali. Il risultato
potrebbe essere una progressiva tendenza alla polisettorialità, con relazioni sempre
più intense fra luoghi con specializzazioni diverse.
In questo scenario futuro, la possibilità di sopravvivenza delle piccole imprese è quindi
legata alla loro capacità di stare in rete (in una o più filiere) e di offrire al loro interno
contributi originali e non sostituibili. Questo potrà avvenire solo se le imprese saranno
capaci di assorbire conoscenze e costruire nuove competenze. Il passaggio da comporta-
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TOSCANA ITALIA
MANIFATTURA
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