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Volume - Fondazione toscana sostenibile

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La seconda presenta un carattere più “politico”: il processo di sviluppo a scala mondiale<br />

vede nel medio periodo il protagonismo dell’area asiatica, ma si auspica che esso<br />

possa allargarsi anche ad altre parti del mondo. In ciò sta la più significativa possibilità di<br />

dare nuovo slancio anche alle società più mature dell’occidente a condizione della capacità<br />

di stabilire con queste realtà più strette relazioni sul piano politico e sociale, oltre che<br />

economico, ricollocandosi nella nuova “divisione del lavoro” in posizione non subalterna.<br />

Dalle politiche macro-settoriali a quelle di nicchia<br />

Il processo di progressiva trasformazione di uno sviluppo basato sulla quantità di beni<br />

e servizi prodotti e scambiati sul mercato globale, con l’immissione (non la sostituzione) di<br />

meccanismi di sviluppo basati sulla qualificazione di tante e diverse nicchie di eccellenza,<br />

è in atto nei maggiori paesi europei, attraverso politiche selettive di livello microeconomico<br />

e territoriale, piuttosto che di tipo macroeconomico e settoriale.<br />

Si tratta di una tendenza in parte agevolata anche dallo sviluppo della rete telematica<br />

globale che permette di “entrare” nel mercato, e di rendersi visibili, anche a prodotti e<br />

servizi molto segmentati, sia dal lato dell’offerta che della domanda, ampliando la varietà<br />

delle possibili combinazioni qualità-prezzo.<br />

L’obbiettivo è quello di un “diradamento” della concorrenza portata dai paesi di nuova<br />

industrializzazione anche sui mercati interni, oltre che su quelli esterni. In questo quadro<br />

si colloca la tendenza alla multisettorialità, alla trasversalità del processo di innovazione,<br />

alla valorizzazione delle risorse locali, in primo luogo del capitale umano, alla valorizzazione<br />

delle reti fra imprese leader e sistemi produttivi locali. In modo parallelo le politiche per lo<br />

sviluppo tendono a farsi selettive, orientate al progetto innovativo, integrate fra loro rispetto<br />

ai settori, agli attori, al territorio.<br />

In presenza di risorse pubbliche scarse (per il peso oggettivo dell’indebitamento pubblico<br />

e della bassa dinamica del reddito) la selezione delle politiche e la loro concentrazione<br />

su limitati obbiettivi strategici volti a immettere innovazione nel sistema non può che<br />

vedere una forte sinergia fra il ruolo dell’operatore pubblico e di quello privato, nell’ambito<br />

di una società portata ad affrontare la sfida dell’innovazione in tutti i suoi spaccati.<br />

La via obbligata della qualità e innovazione<br />

Date le condizioni del contesto generale, la qualificazione dello sviluppo regionale<br />

passa necessariamente per la strada dell’innovazione e del maggiore raccordo con le<br />

aree più dinamiche di recente industrializzazione e con le risorse potenziali dei paesi in<br />

via di sviluppo.<br />

In presenza di una prospettiva di una crescita economica lenta, appare difficile per le<br />

regioni più mature, come la Toscana, accumulare risorse attraverso la competitività basata<br />

sui vantaggi competitivi dei fattori produttivi sul mercato globale, per poi qualificare lo<br />

sviluppo attraverso la successiva distribuzione (tipica della fasi espansive dello sviluppo).<br />

I processi di qualificazione della società devono costituire essi stessi fattori di accumulazione<br />

e crescita economica, collegandosi con il mercato, attivando meccanismi di diffusione e<br />

moltiplicazione del reddito, attraverso la sommatoria di tante “nicchie” di qualità e innovazione,<br />

operando una “fecondazione” trasversale nei diversi settori e territori, immettendo, contemporaneamente,<br />

nella società più “fiducia” nello sviluppo prossimo venturo.<br />

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