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Volume - Fondazione toscana sostenibile

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Il nostro mercato del lavoro ha conosciuto nell'ultimo decennio trasformazioni molto<br />

importanti. Siamo passati dalla “crescita senza occupazione” (jobless growth) dei primi<br />

anni 90 alla “creazione di lavoro senza crescita” degli ultimi anni, ovvero l'aumento dell'occupazione<br />

in presenza di un prodotto interno lordo piatto (Graf. 1). Dal 1995 al 2003 l'occupazione<br />

è aumentata del 9,3%, mentre il PIL è cresciuto del 16%. Significa che un punto<br />

percentuale di crescita del PIL si è tradotto in un aumento di posti di lavoro dello 0,6%.<br />

Negli anni '80 per ottenere lo stesso aumento dell'occupazione il prodotto doveva crescere<br />

di oltre il 22%.<br />

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I PARADOSSI DEL MERCATO DEL LAVORO ITALIANO<br />

Tito BOERI - Università Bocconi di Milano<br />

Grafico 1<br />

TASSI DI CRESCITA DEL PIL E DELL’OCCUPAZIONE IN ITALIA (1991-2003)<br />

Fonte: OECD<br />

Tasso di crescita del PIL Tasso di crescita dell'occupazione<br />

1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003<br />

Sono molteplici le ragioni di questo cambiamento. In questo periodo vi è stata una forte<br />

moderazione salariale che ha fatto sì che gli incrementi nella produttività del lavoro (+13%<br />

tra il 1995 e il 2003) non si traducessero in aumenti dei salari unitari (+3% nello stesso<br />

periodo) finanziando un 9% di crescita dell'occupazione.<br />

Alla moderazione salariale delle regioni settentrionali ha sicuramente contribuito il forte<br />

flusso d'immigrati (testimoniati dall'aumento dell'occupazione nell'edilizia e in agricoltura).<br />

L'immigrazione ha inoltre contribuito in modo diretto alla crescita dell'occupazione; i maggiori<br />

aumenti dell'occupazione nell'edilizia e nell'agricoltura, settori in cui tipicamente gli<br />

immigrati riescono ad inserirsi meglio, confermano questo dato.<br />

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