9.1 L’evoluzione nei livelli di istruzione in Toscana In un orizzonte di breve-medio periodo, la dinamica della domanda di istruzione è fortemente influenzata dalla dinamica della popolazione, essendo la “propensione agli studi” (elemento fondamentale per le variazioni della domanda di istruzione) un fenomeno che varia in un ampio arco temporale e che è collegato ai cambiamenti della struttura produttiva di un sistema economico e ai mutamenti delle caratteristiche socio-culturali della società. L’evoluzione della dinamica demografica appare, quindi, di fondamentale importanza in questo ambito di analisi ed è pertanto da essa che occorre partire per giungere alla comprensione delle variazioni della domanda di istruzione. Ai fini della presente nota, incentrata sull’analisi dell’evoluzione futura della domanda di istruzione pubblica, appare, tuttavia, interessante fornire un quadro della dinamica dei livelli di istruzione. In generale, negli ultimi decenni, i livelli di istruzione della popolazione hanno conosciuto in Toscana, come nel resto d’Italia, un significativo innalzamento (Graf. 9.1). Il miglioramento dei tenori di vita familiare, la diffusa consapevolezza delle conseguenze economiche del titolo di studio (maggiore capacità di guadagno, di impiego, di crescita nella scala sociale) e l’ampliamento delle conoscenze richieste da una società sempre più complessa ed in continua evoluzione, hanno infatti favorito l’attività di investimento nel processo formativo e quindi determinato un aumento del grado medio di scolarizzazione. 60 40 20 0 Grafico 9.1 LIVELLI DI ISTRUZIONE DELLA POPOLAZIONE TOSCANA Valori % Fonte: elaborazioni IRPET su Censimenti ISTAT Nessun titolo Licenza elementare Licenza media Diploma scuola secondaria superiore Solo l’uomo colto è libero [Epitteto, Diatribe, Libro IV] 1971 1981 1991 2001 Laurea e diploma univeristario 151
I dati censuari dal 1971 al 2001 confermano un innalzamento del livello di istruzione della popolazione <strong>toscana</strong>. I laureati, rispetto al totale della popolazione con più di sei anni, sono quadruplicati: dall’1,7% del 1971 al 7,6% del 2001; analogamente i diplomati che passano dal 6,6% al 25,4%; i detentori di licenza media inferiore sono raddoppiati: dal 13,5% al 28,6%; i soggetti con licenza di scuola elementare si sono ridotti di oltre un terzo; infine i senza titolo di studio si sono ridotti di due terzi e sono -nel 2001- circa il 9,6% della popolazione <strong>toscana</strong> con più di sei anni. Occorre tuttavia osservare che questo confronto nella distribuzione dei titoli di studio può risentire della diversa struttura per età della popolazione, che può variare negli anni. Per depurare i confronti da questo effetto occorre valutare l’incidenza dei livelli di istruzione per classi di età definite per le ultime due rilevazioni censuarie. Il giudizio complessivo rimane invariato: a 10 anni di distanza la popolazione <strong>toscana</strong> è una popolazione più istruita. Diminuiscono le quote di popolazione sprovvista di titolo di studio (13,6% a 10%) e con la sola licenza elementare (da 39,2% a 30,1%) rispetto alla popolazione con più di 11 anni, rimane sostanzialmente invariata la quota di soggetti con la licenza della scuola media inferiore sulla popolazione con più di 14 anni (da 30,7% a 29,9%), aumentano i diplomati sulla popolazione con più di 19 anni di circa 7 punti percentuali; infine quasi raddoppia la quota di laureati sulla popolazione con più di 24 anni (da 5,2% a 9%). Emerge quindi una forte accelerazione nell’acquisizione degli alti livelli di istruzione. Se, infatti, l’analisi degli ultimi trenta anni dà conto di una dinamica di lungo periodo di progressivo e graduale aumento dei livelli di istruzione, l’osservazione del cambiamento avvenuto durante lo scorso decennio sul contingente dei laureati mostra una crescita piuttosto consistente: dal 1991 al 2001 i laureati passano dal 4,1% al 9% come quota sulla popolazione con più di 24 anni. Se passiamo poi a leggere i titoli di studio per fasce di età, possiamo apprezzare l’entità dell’accelerazione nel processo di acquisizione dei livelli di istruzione elevati (Tabb. 9.2-9.3). 152 Tabella 9.2 COMPOSIZIONE DELLA POPOLAZIONE TOSCANA PER TITOLO DI STUDIO. 1991 Valori % Fonte: Censimento ISTAT, 1991 19-24 25-29 30-34 35-44 45-54 55-64 65-74 75 e più TOTALE Laurea 0,6 5,6 9,5 10,1 5,2 3,0 2,8 1,5 4,2 Diploma media superiore 48,0 40,8 37,4 26,3 14,1 7,8 6,1 3,7 18,3 Diploma media inferiore 47,5 47,3 41,9 32,1 22,2 14,4 10,0 6,9 28,5 Licenza di scuola elementare 3,4 5,4 9,9 29,8 53,9 62,1 61,2 49,0 36,4 Nessun titolo 0,6 0,9 1,3 1,7 4,6 12,7 19,9 39,0 12,6 TOTALE 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Tabella 9.3 COMPOSIZIONE DELLA POPOLAZIONE TOSCANA PER TITOLO DI STUDIO. 2001 Valori % Fonte: Censimento ISTAT, 2001 19-24 25-29 30-34 35-44 45-54 55-64 65-74 75 e più TOTALE Laurea 1,6 11,5 14,2 12,3 11,8 6,6 4,2 3,8 7,6 Diploma Media Superiore 68,0 52,4 41,0 38,2 27,4 14,5 8,4 6,5 25,4 Diploma Media Inferiore 28,3 33,5 40,9 42,2 32,0 22,2 13,8 8,5 28,6 Licenza di scuola elementare 1,5 2,0 3,0 6,1 27,3 51,9 59,8 56,0 28,9 Nessun titolo 0,6 0,7 0,9 1,2 1,5 4,7 13,8 25,2 9,6 TOTALE 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0
- Page 2 and 3:
Toscana 2020 una regione verso il f
- Page 4 and 5:
Indice 5 Presentazione Claudio Mart
- Page 6 and 7:
Presentazione Claudio Martini - Pre
- Page 8:
to produttivo è, da un lato, in si
- Page 12 and 13:
SOCIETÀ ED ECONOMIA DELLA TOSCANA
- Page 14 and 15:
ziali di crescita fra realtà europ
- Page 16 and 17:
Il settore della cultura può rives
- Page 18 and 19:
3. Le prospettive di policy Due que
- Page 20 and 21:
La prospettiva più realistica potr
- Page 22 and 23:
da condurre alla risposta un po’
- Page 24 and 25:
che si tratta di attività che, da
- Page 26 and 27:
SPUNTI PER UNA DEFINIZIONE DELLE PO
- Page 28 and 29:
La seconda presenta un carattere pi
- Page 30 and 31:
sembrano indicare che non sembra ap
- Page 32:
Rispetto a questa possibile traiett
- Page 36:
1. SCENARI INTERNAZIONALI Il ritmo
- Page 39 and 40:
e degli investimenti (stimolato dal
- Page 41 and 42:
fenomeno relativamente recente. Nel
- Page 43 and 44:
la localizzazione, la scarsa propen
- Page 45 and 46:
occupazione che deriverebbe dallo s
- Page 48 and 49:
2.1 Il dato strutturale Il PIL pro
- Page 50 and 51:
produttività del lavoro cresce pi
- Page 52 and 53:
più dei due terzi dell’economia
- Page 54 and 55:
Prezzi Grafico 2.5 DINAMICA DI QUAN
- Page 56 and 57:
Tabella 2.7 IL VALORE AGGIUNTO PER
- Page 58 and 59:
della disoccupazione o, ancora, la
- Page 60 and 61:
In questo quadro la posizione dell
- Page 62:
• l’assoluta preferenza per l
- Page 66 and 67:
3.1 Specializzazione produttiva e c
- Page 68 and 69:
Grafico 3.3 INCIDENZA DELLE MICROIM
- Page 70 and 71:
Emilia, sono il 23% delle imprese e
- Page 72 and 73:
Un aspetto interessante è che la c
- Page 74 and 75:
definizioni si adeguano ai cambiame
- Page 76 and 77:
0,30 0,25 0,20 0,15 Grafico 3.12 L
- Page 78:
4. RAPPORTO TRA IMPRESE E BANCHE La
- Page 81 and 82:
30 28 25 23 20 18 15 80 Grafico 4.1
- Page 83 and 84:
operativa, ma anche una maggiore se
- Page 85 and 86:
4,5 4,0 3,5 84 Grafico 4.9 ONERI FI
- Page 87 and 88:
2,5 2 1,5 1 0,5 0 86 1,08 1,04 Graf
- Page 89 and 90:
Importante sarà verificare ciò ch
- Page 92:
5. INTERAZIONE TRA ECONOMIA E AMBIE
- Page 95 and 96:
degli investimenti e della tecnolog
- Page 97 and 98:
sono molto superiori a quelli medi
- Page 99 and 100:
dal sistema socioeconomico toscano
- Page 101 and 102: Produzione rifiuti speciali non per
- Page 103 and 104: elativamente stabile intorno a una
- Page 105 and 106: 120 110 100 90 80 104 Grafico 5.16
- Page 107 and 108: Note relativamente positive sul pia
- Page 109 and 110: 108
- Page 111 and 112: partire dal primo dopoguerra. Per t
- Page 113 and 114: 112 Tabella 6.4 INDICE DI VECCHIAIA
- Page 115 and 116: 350.000 300.000 250.000 200.000 150
- Page 117 and 118: 1.800.000 1.600.000 1.400.000 1.200
- Page 119 and 120: 118
- Page 121 and 122: 120
- Page 123 and 124: egione, è ancora ben lontano dal r
- Page 125 and 126: donne a fronte di -35mila uomini. I
- Page 127 and 128: trovare lavoro incide sulla stessa
- Page 129 and 130: alla piena occupazione e molte impr
- Page 131 and 132: 130 Tabella 7.10 TASSO DI OCCUPAZIO
- Page 133 and 134: Per effettuare una previsione della
- Page 135 and 136: 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20
- Page 137 and 138: 136
- Page 139 and 140: 138
- Page 141 and 142: Su attivi (che rappresentano l’of
- Page 143 and 144: ne che ha caratterizzato regolarmen
- Page 145 and 146: 144 8.5 La riduzione necessaria del
- Page 147 and 148: momento che il mercato del lavoro n
- Page 149 and 150: Su questo fronte occorre tuttavia n
- Page 151: 150
- Page 155 and 156: mento del 6,4%; mentre nel ventenni
- Page 157 and 158: 156 Tabella 9.7 OBIETTIVI EUROPEI P
- Page 159 and 160: Nello scenario basso si registra un
- Page 161 and 162: 160
- Page 163 and 164: 162
- Page 165 and 166: • infine, un’applicazione sempr
- Page 167 and 168: Andando per ordine si osserva che:
- Page 169 and 170: generazionale adeguato da un lato,
- Page 171 and 172: Sotto questo aspetto, quindi, non c
- Page 173 and 174: 172 Tabella 10.6 PROIEZIONE STATICA
- Page 175 and 176: 107 106 105 104 103 102 101 100 174
- Page 177 and 178: 10 8 6 4 2 0 ciò sarà ancora più
- Page 179 and 180: È evidente che in una situazione i
- Page 181 and 182: 180
- Page 183 and 184: intrecciano con la storia, la cultu
- Page 185 and 186: La richiesta di consumo di attivit
- Page 187 and 188: musei di cui è nota la data di ape
- Page 189 and 190: solo del 28% (ma era del 24,5% nel
- Page 191 and 192: nelle città d’arte e affari dell
- Page 193 and 194: Nel processo di attribuzione di cre
- Page 195 and 196: 194
- Page 197 and 198: veicoli a motore, nonostante che in
- Page 199 and 200: dell’uomo e in quanto “proxy”
- Page 201 and 202: ilevati nel porto di Marina di Carr
- Page 203 and 204:
iposizionamento internazionale dell
- Page 205 and 206:
continua di veicoli- e di controllo
- Page 207 and 208:
2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0,0 attrazione;
- Page 209 and 210:
menti straordinari (che riguarda in
- Page 211 and 212:
210 Figura 12.13 CRITICITÀ SCENARI
- Page 213 and 214:
212
- Page 215 and 216:
214
- Page 217 and 218:
secolo scorso vede poi alternarsi f
- Page 219 and 220:
218 13.4 Le prospettive del decentr
- Page 221 and 222:
coli 117 e 119 della Costituzione i
- Page 223 and 224:
mento per i governi decentrati che
- Page 225 and 226:
• questo appare una naturale cons
- Page 227 and 228:
226
- Page 229 and 230:
isultati difformi, ma coerenti con
- Page 231 and 232:
12% 10% 8% 6% 4% 2% 0% povertà rel
- Page 233 and 234:
Anche la famiglia gioca una funzion
- Page 235 and 236:
che se oggi i redditi sono distribu
- Page 237 and 238:
Nell’analizzarli abbiamo utilizza
- Page 239 and 240:
Prendiamo la Toscana e, a titolo di
- Page 241 and 242:
invece la ritiene una risorsa per a
- Page 243 and 244:
ma nessuno sarebbe disposto a farlo
- Page 245 and 246:
BODO C., SPADA C. (2004), Rapporto
- Page 247 and 248:
INGRASSIA A. (2002), Basilea 2: com
- Page 249 and 250:
RUOZI R., ZARA C. (2003), Il futuro
- Page 251 and 252:
250
- Page 253 and 254:
del sistema economico toscano. Come
- Page 255 and 256:
economica. Limitando l’analisi al
- Page 257 and 258:
lette attentamente le controindicaz
- Page 259 and 260:
258
- Page 261 and 262:
260 2. La querelle sul declino ital
- Page 263 and 264:
tuttavia, rilevare che il declino p
- Page 265 and 266:
264 4. Sulla natura del “vantaggi
- Page 267 and 268:
patrimonio che si rinnova e si evol
- Page 269 and 270:
Una variante recente della diatriba
- Page 271 and 272:
fenomenologia sociale non si presen
- Page 273 and 274:
272
- Page 275 and 276:
Inoltre non va sottovalutato un fat
- Page 277 and 278:
276
- Page 279 and 280:
ad un ritmo di quasi quattro volte
- Page 281 and 282:
280
- Page 283 and 284:
In generale, i consumi energetici i
- Page 285 and 286:
prima fra tutte l’Area Fiorentina
- Page 287 and 288:
• la redazione di un piano plurie
- Page 289 and 290:
288
- Page 291 and 292:
fecondità e un ulteriore innalzame
- Page 293 and 294:
un grave pericolo di conflitto soci
- Page 295 and 296:
mento, si profila una virtualità e
- Page 297 and 298:
296
- Page 299 and 300:
organizzate: per le imprese, per le
- Page 301 and 302:
300 3. Il ricambio delle persone: c
- Page 303 and 304:
L’esperienza dei distretti ha dim
- Page 305 and 306:
304 6. La leva da usare: autoproduz
- Page 307 and 308:
306 della comunicazione e della ret
- Page 309 and 310:
Chi andrà dunque ad esplorare il n
- Page 311 and 312:
alto valore. Le delocalizzazioni no
- Page 313 and 314:
Ma che nelle reti lunghe, le cose v
- Page 315 and 316:
ne nell’economia mondiale. Saper
- Page 317 and 318:
vincolate a reti di fornitori e sub
- Page 319 and 320:
nità dell’internazionalizzazione
- Page 321:
soglie del terzo millennio. Si trat