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Volume - Fondazione toscana sostenibile

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fecondità e un ulteriore innalzamento della sopravvivenza.<br />

Lo scenario proposto dall’IRPET risulta, pertanto, fondato e sensato. Del resto il tempo<br />

che ci separa dal 2020 è relativamente breve, considerato il peso dell’inerzia nei fenomeni<br />

demografici. Conviene pertanto riflettere su alcune possibili varianti e punti di discontinuità<br />

rispetto alle tendenze previste, anche se è ragionevole pensare che nel periodo considerato<br />

i loro effetti aggregati possano non essere rilevanti.<br />

Evoluzione dell’immigrazione. È questo l’elemento più aleatorio dell’evoluzione<br />

demografica. Va tenuto conto che, dall’inizio del decennio, le generazioni in ingresso nella<br />

vita attiva sono andate via via assottigliandosi di numero in ragione della rapida diminuzione<br />

della natalità avvenuta a partire dalla fine degli anni ‘70. Si sta generando, perciò, una<br />

forte flessione nella popolazione attiva di fascia giovane. In uno scenario di politiche<br />

immigratorie più aperte, può determinarsi una forte accelerazione dell’immigrazione dall’estero,<br />

oltreché dall’interno. Possono concorrere, a rafforzare l’immigrazione dall’estero,<br />

alcune caratteristiche proprie della regione. In primo luogo un clima istituzionale di apertura<br />

e politiche degli enti locali relativamente propizie -nei limiti delle risorse disponibili per<br />

l’accoglienza e l’integrazione. In secondo luogo, una domanda di lavoro immigrato più<br />

sostenuta che altrove, in virtù del rilevante peso di attività labor intensive, della crescente<br />

richiesta di servizi personali (la Toscana ha processi d’invecchiamento più rapidi della media<br />

nazionale). Infine, la diffusione della piccola impresa e dell’artigianato costituisce un<br />

terreno favorevole per la crescita e il radicamento dell’imprenditoria straniera. Tutti questi<br />

fattori, unitamente a possibili politiche meno restrittive, potrebbero risultare in un afflusso<br />

immigratorio più elevato del previsto. Ma esiste anche la possibilità di uno scenario più<br />

selettivo, con politiche orientate alla qualità dell’immigrazione, nel quadro di una graduale<br />

ristrutturazione del sistema produttivo e dell’abbandono di attività tradizionali. In uno scenario<br />

di questo tipo, e con una riforma del welfare più attento ai bisogni delle famiglie con<br />

figli - oggi orientate all’acquisto di servizio domestico sul mercato per inadeguatezza dell’offerta<br />

pubblica - potrebbe delinearsi un afflusso immigratorio inferiore al previsto.<br />

Evoluzione delle nascite. Una ripresa più sostenuta del previsto potrebbe determinarsi<br />

nel caso di politiche di welfare più favorevoli alle famiglie, di un’inversione della tendenza<br />

al ritardo dei processi di transizione all’età adulta (durata della formazione, entrata<br />

nel mercato del lavoro, uscita dalla famiglia, unione o matrimonio). Il contributo delle nascite<br />

da genitori stranieri al totale delle nascite, inoltre, potrebbe crescere (o diminuire) in<br />

funzione degli scenari migratori alternativi sopra prospettati.<br />

Evoluzione della mortalità, invecchiamento, salute. Le previsioni scontano un aumento<br />

della speranza di vita e un prolungamento delle favorevoli tendenze della sopravvivenza<br />

alle età anziane, sia pure con una certa attenuazione rispetto al passato. Va sottolineato<br />

che gli attuali alti livelli di sopravvivenza sono garantiti e sostenuti da un accesso<br />

universale a servizi sanitari di buona qualità. Una crescita forte della domanda di servizi<br />

sanitari dovuta all’invecchiamento, combinata con una crescita di patologie invalidanti di<br />

lunga durata ed allo sviluppo di cure hi-tech ad alto costo potrebbe rivelarsi non <strong>sostenibile</strong><br />

dal sistema. In una situazione di risorse più limitate è possibile che i progressi della sopravvivenza<br />

alle età anziane siano meno veloci del previsto.<br />

L’aumento veloce della popolazione molto anziana, nella quale la progressione secondo<br />

le età delle invalidità e delle malattie croniche è esponenziale, pone alla Toscana (come<br />

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