Volume - Fondazione toscana sostenibile
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La produzione di rifiuti pericolosi aumenta a un ritmo inferiore rispetto alla crescita<br />
dell’economia regionale. Al contrario, la crescita dei rifiuti non pericolosi, prevista in corrispondenza<br />
di tutti i comparti industriali e del servizio di smaltimento rifiuti, risulta superiore<br />
a quella della produzione del sistema regionale.<br />
Il trend generale delle pressioni sembra quindi segnalare comportamenti nella maggior<br />
parte dei casi considerati più ecoefficienti, anche se i miglioramenti che si profilano non<br />
sono tali da rispettare gli obiettivi di sostenibilità dati a livello nazionale o internazionale.<br />
Non saranno (non lo sono già oggi) rispettati quelli che erano gli obiettivi del Decreto<br />
Ronchi sulla riduzione dei rifiuti prodotti e non saranno rispettati neppure quelli di Kyoto, a<br />
meno di radicali mutamenti nelle pratiche socioeconomiche.<br />
Le dinamiche risultano, nello scenario proposto, differenziate per settore produttivo e<br />
conseguentemente per dimensione ambientale considerata. Nel complesso, il comparto<br />
energetico e il sistema della mobilità, costituiscono le criticità maggiori per quanto riguarda<br />
le emissioni in atmosfera; mentre si riducono per effetto della deindustrializzazione e delle<br />
trasformazioni settoriali le pressioni del comparto manifatturiero. In quest’ambito, tuttavia,<br />
alcune tensioni sono in aumento per effetto di alcune specifiche tendenze e si riferiscono,<br />
in particolare, all’industria cartaria e alimentare.<br />
L’analisi di come gli scenari tendenziali ipotizzati possano modificarsi (immaginando di<br />
introdurre ad esempio ipotesi alternative sull’evoluzione della struttura settoriale del sistema<br />
economico, sul profilo delle innovazioni tecnologiche e istituzionali, ecc.), consentirebbe<br />
di evidenziare particolari fenomeni di accentuazione o allentamento delle più importanti<br />
criticità ambientali.<br />
Certamente temi cruciali su cui riflettere sono quelli connessi al sistema energetico e al<br />
sistema della mobilità, responsabili dell’emissione in atmosfera di gran parte delle sostanze<br />
acidificanti e di gas serra. Per quanto riguarda il tema della produzione, distribuzione e<br />
consumo di energia, temi di grande rilievo sono quelli connessi da un lato alla liberalizzazione<br />
del mercato dell’energia, dall’altro, alla realizzazione degli obiettivi previsti nel Piano di<br />
Indirizzo Energetico Regionale, con particolare riguardo alla promozione del ricorso alle<br />
fonti rinnovabili. Altra questione di grande rilievo è quella attinente allo sviluppo del mercato<br />
dei permessi di emissione, di recente avvio, che potrà determinare effetti rilevanti sullo<br />
scenario economico e su quello ambientale. Dal punto di vista economico, infatti, le imprese<br />
che con tecnologie innovative riusciranno ad abbattere le emissioni a minori costi, potranno<br />
vendere sul mercato le loro quote di emissione. Dal punto di vista ambientale, lo<br />
strumento dei permessi negoziabili, pur orientato a una generale riduzione delle pressioni,<br />
può accentuare squilibri ambientali provocati da un eccesso di pressioni concentrate<br />
territorialmente.<br />
L’ultima considerazione si riferisce agli effetti territoriali dei cambiamenti profilati. Essi<br />
naturalmente saranno il riflesso dell’evoluzione che le attività socioeconomiche registreranno<br />
nelle differenti aree regionali. È facile ipotizzare che le principali criticità si accentueranno<br />
nei sistemi urbani che, per effetto di una espansione dell’area a forte concentrazione<br />
insediativa (si pensi all’area metropolitana della piana centrale), vedranno aumentare<br />
le pressioni provocate da un più intenso flusso di mobilità, da una crescente produzione<br />
di rifiuti e da emissioni in crescita dovute ai processi di combustione civili e produttivi.<br />
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