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Volume - Fondazione toscana sostenibile

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Tabella 6.9<br />

INDICI DEMOGRAFICI<br />

Valori %<br />

Fonte: stime IRPET<br />

2003 2023 Differenza<br />

Vecchiaia 192,6 220,9 28,3<br />

Dipendenza 52,9 57,3 4,4<br />

Dipendenza 65+ 34,8 39,4 4,6<br />

Dipendenza 0-14 18,1 17,9 -0,2<br />

Popolazione 0-14/Popolazione totale 11,8 11,3 -0,5<br />

Popolazione 65+/Popolazione totale 22,8 25,1 2,3<br />

Popolazione 75+/Popolazione totale 11,1 13,3 2,2<br />

Popolazione 15-64/Popolazione totale 65,4 63,6 -1,8<br />

Età media (anni) 44,6 46,6 2,0<br />

Ricambio lavorativo<br />

20-34/50-64 96,3 70,7 -25,6<br />

A causa della differenziata dinamica demografica e migratoria questi sintomi di invecchiamento<br />

della popolazione si manifestano anch’essi in modo diverso nelle aree della<br />

regione e si rafforzano le tendenze già segnalate: Massa, Grosseto e Livorno risultano alla<br />

fine del periodo le province più vecchie (a Grosseto l’indice arriva quasi a 2,8 anziani per<br />

ogni giovane) mentre Prato, pur invecchiando ad un tasso superiore alla media regionale,<br />

si mantiene la provincia meno anziana, con un indice al 2023 pari più o meno a quello<br />

attuale dell’intera regione.<br />

Quanto al ricambio lavorativo, infine, i livelli minimi si registrano ancora una volta a<br />

Massa, Livorno e Grosseto (dove la numerosità di chi entra nel mercato del lavoro è poco<br />

più del 60% di quella di coloro che ne escono), mentre quelli massimi si rilevano a Prato,<br />

Arezzo e Pisa.<br />

All’aumento della popolazione farà seguito un aumento ancora più accentuato del numero<br />

delle famiglie. I mutamenti nei comportamenti riproduttivi, l’allungamento della vita<br />

media, la mobilità territoriale, oltre che il declino di una società prevalentemente agricola,<br />

posero fine, nel dopoguerra, alla tradizionale egemonia della tipologia della “famiglia complessa”,<br />

in cui generazioni diverse convivevano. Già nel 1981 la dimensione media della<br />

famiglia, che nell’immediato dopoguerra era di quattro persone, era scesa a meno di tre<br />

(Graf. 6.10).<br />

Negli ultimi venti anni la tendenza si è confermata nel segno, se non nella misura: per<br />

il futuro la dimensione media scenderà ulteriormente, dagli attuali 2,5 ai previsti 2,2 componenti<br />

per famiglia, mentre il numero delle famiglie dagli attuali 1,4 milioni raggiungerà il<br />

livello di 1,6 milioni di unità.<br />

Un fenomeno emblematico di una società ancor più frammentata dal punto di vista<br />

familiare è rappresentato dall’emergere, come tipologia familiare prevalente, della famiglia<br />

unipersonale, che costituirà nel 2023 quasi un terzo del totale (Graf. 6.11). C’è da rilevare,<br />

come elemento di preoccupazione, che il 60% di queste famiglie unipersonali sarà costituita<br />

da individui al di sopra dei 60 anni (circa 300mila persone), una parte dei quali avrà<br />

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