Volume - Fondazione toscana sostenibile
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Il settore della cultura può rivestire un ruolo significativo come fattore di sviluppo della Toscana<br />
nel lungo periodo e può contribuire non poco, se ben regolato, a conseguire livelli elevati<br />
di benessere, attraverso un miglioramento diffuso della qualità della vita. Per di più, nel quadro<br />
dei processi di riconversione industriale in atto nella regione, la cultura acquista una funzione<br />
particolare per le modalità con cui può immettersi nel processo di terziarizzazione dell’economia.<br />
Sotto il profilo dei processi innovativi, il settore della cultura ha infatti notevoli potenzialità,<br />
con ricadute particolarmente qualificanti per le produzione regionali. Potrà avere in prospettiva<br />
risvolti anche dal punto di vista della coesione sociale, trattandosi di un settore avanzato ma a<br />
bassa conflittualità, che potrà quindi costituire un fattore di equilibrio. Nonostante dai comportamenti<br />
di consumo derivi un’evoluzione della domanda culturale che è destinata a conoscere in<br />
futuro tassi di crescita anche superiori a quelli registrati nel recente passato, emergono fattori di<br />
difficoltà legati ad una accentuata concorrenzialità tra aree e territori e settori, in conseguenza<br />
anche di politiche non sono sempre equilibrate. I problemi di carenza finanziaria e quindi di<br />
sostenibilità che affliggono il settore e che hanno già dato luogo nel recente passato a difficoltà<br />
nella conservazione e tutela del patrimonio e in genere nella produzione culturale, potranno in<br />
prospettiva accrescersi. Analoghi fenomeni di mismatch sembra possano registrarsi nella<br />
sostenibilità fisica e territoriale dell’offerta culturale a causa soprattutto dell’eccessiva concentrazione<br />
in specifiche aree della domanda. Al riguardo sembra possano accentuarsi in futuro i<br />
problemi connessi alla qualità della vita nelle aree urbane e problemi di equilibrio tra turismo e<br />
residenza.<br />
La dinamica della mobilità nella regione è influenzata dalle complesse interazioni fra<br />
domanda e offerta di spostamenti, sia di lungo che di breve raggio. Dal lato dell’offerta,<br />
l’innovazione tecnologica e organizzativa tenderà ad abbassare il costo generalizzato di<br />
trasporto, rendendo più convenienti gli spostamenti e sviluppando quindi la mobilità. Dal<br />
lato della domanda i cambiamenti delle abitudini e dei comportamenti individuali e le scelte<br />
urbanistiche favoriscono già oggi una crescente separazione e specializzazione di funzioni<br />
sul territorio, con relativo aumento della dinamica pendolare. Questa evoluzione potrà<br />
determinare elementi di criticità della rete stradale con particolare riferimento all’area metropolitana<br />
fiorentina (con un aumento dei flussi di entrata del 10%), mentre la pressione<br />
tenderà ad allentarsi in altri centri urbani come Lucca e Pisa. L’evoluzione del pendolarismo<br />
accentuerà dunque la polarizzazione territoriale e geografica della Toscana.<br />
Le previsioni sugli scenari istituzionali riguardanti il federalismo presentano una grande<br />
incertezza. Dopo quasi cinque anni dalla riforma del Titolo V della Costituzione poco si sa<br />
sulla effettiva caratterizzazione operativa del decentramento delle competenze legislative<br />
e delle funzioni amministrative e soprattutto niente si sa sui meccanismi di finanziamento<br />
che dovranno regolare l’attività delle Regioni e degli Enti locali. La scelta verso una finanza<br />
decentrata appare ormai irreversibile ma le scelte future sui contenuti tecnici di questa<br />
potranno condizionarne gli esiti in modo sostanziale. In ogni caso si registrerà un massiccio<br />
trasferimento di spesa dallo Stato alla Regione Toscana, per effetto del decentramento<br />
dei principali settori di intervento (sanità, istruzione, formazione professionale, assistenza<br />
e finanza locale rappresenteranno oltre il 70% dell’intera spesa pubblica regionale) a cui<br />
dovrà corrispondere un trasferimento di risorse proprie di analoghe dimensioni.<br />
Gli scenari che derivano dalla lettura delle diverse componenti della società e del sistema<br />
economico regionale, se pur analizzate per il momento le une indipendentemente dalle<br />
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