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Volume - Fondazione toscana sostenibile

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sono molto superiori a quelli medi nazionali perché il mix produttivo non è tra i più inquinanti. Nel<br />

grafico, la regione si colloca infatti a destra ma molto in prossimità della bisettrice (linea azzurra)<br />

che rappresenta l’inquinamento medio complessivo a scala nazionale.<br />

Per quanto si riferisce alle altre regioni il quadro risulta piuttosto articolato. Come si è<br />

detto, le maggiori regioni originano pressioni superiori alla media nazionale (stanno tutte a<br />

destra della bisettrice); tuttavia, mentre per la Lombardia la determinante principale dell’inquinamento<br />

potenziale è il livello di attività economica, in altri casi, tra cui Emilia Romagna,<br />

Veneto, Piemonte e Sicilia, assumono anche rilevanza le corrispondenti specializzazioni<br />

produttive (agroalimentare, industrie estrattive, raffinerie, ecc.).<br />

La situazione delineata per la Toscana, relativamente favorevole, si spiega in parte<br />

introducendo il terzo fattore richiamato all’inizio del paragrafo, ovvero l’articolazione degli<br />

insediamenti civili e produttivi. La regione ha mantenuto nel corso dei decenni la<br />

polarizzazione che si è venuta formando, a livello territoriale, a partire dal suo decollo<br />

economico. Ancora oggi la regione è caratterizzata da un’area a forte concentrazione di<br />

insediamenti lungo il bacino dell’Arno e lungo la costa, che si contrappone al resto del<br />

territorio caratterizzato da condizioni ambientali e paesaggistiche complessivamente equilibrate.<br />

La mappa delle pressioni costruita a partire dalla sintesi dei più importanti fattori di<br />

inquinamento e degrado (emissioni in aria, in acqua, produzione di rifiuti, consumi elettrici)<br />

ripropone in maniera molto chiara questa polarizzazione (Fig. 5.5).<br />

96<br />

Figura 5.5<br />

LA MAPPA DELLE PRESSIONI<br />

Fonte: stime IRPET<br />

Molto basso<br />

Basso<br />

Medio<br />

Alto<br />

Molto alto<br />

Il quadro territoriale descritto si riferisce alle principali pressioni ambientali, poiché interesse dell’analisi è evidenziare i potenziali<br />

effetti delle azioni umane.<br />

La mappa non rappresenta quindi lo stato e la qualità dell’ambiente e questo perché a una maggiore pressione non corrisponde<br />

necessariamente un maggiore impatto, sul quale influiscono anche molti altri fattori, fra cui quelli morfologici, climatici, meteorologici,<br />

non associati al comportamento umano.<br />

La mappa non mostra neppure le risposte dell’uomo volte a risanare e disinquinare l’ambiente; questi interventi, che potranno<br />

ridimensionare significativamente le pressioni oggi rilevate, costituiscono un’importante scommessa per lo sviluppo futuro.

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