Volume - Fondazione toscana sostenibile
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continua di veicoli- e di controllo intelligente -rivolti a dirigere le auto attraverso le aree<br />
congestionate.<br />
Il futuro per il trasporto ferroviario riguarda i treni a lievitazione magnetica (Maglev,<br />
treni in assenza di attrito), che promettono grandi risparmi in termini di tempi e di energia.<br />
Sono state già condotte alcune sperimentazioni in Giappone raggiungendo velocità di<br />
580 kmh, e sono in corso alcune progettazioni in Germania e Olanda oltre che in Usa. Le<br />
controindicazioni riguardano l’inquinamento acustico ed elettromagnetico.<br />
Nel trasporto pubblico locale, infine, l’innovazione riguarda sistemi di controllo della flotta<br />
attraverso GPS, “paline intelligenti” alle fermate che forniscono informazioni sulla posizione<br />
degli autobus in arrivo e dispositivi di sicurezza sui veicoli, oltre al sistema di tariffazione integrato<br />
automatico.<br />
204<br />
12.6<br />
L’evoluzione della domanda passeggeri e merci<br />
Se per effettuare previsioni sulla dinamica futura del trasporto ci si basasse esclusivamente<br />
sulla estrapolazione delle tendenze più recenti si giungerebbe a valori molto elevati.<br />
La domanda di spostamento individuale è cresciuta infatti del 2,1% l’anno tra il 1990 e<br />
il 2000 in Italia, e la quota di trasporto stradale è stata pari all’80% in termini di passeggerikm<br />
sulle lunghe percorrenze nello stesso periodo.<br />
Ancora più significativa l’evoluzione del trasporto di beni, che è cresciuto del 3.1%<br />
l’anno in Italia tra gli anni ‘90 e 2000 in termini di tonnellatekm, in larga parte trainato dal<br />
trasporto stradale anch’esso cresciuto del 3,2%. L’aspetto più critico è legato, infatti, alla<br />
modalità prescelta, il trasporto merci viene effettuato per circa il 70% (in tkm) su gomma,<br />
sebbene sia, dal punto di vista energetico e ambientale, meno vantaggioso rispetto alla<br />
ferrovia o al trasporto marittimo e fluviale. Questi valori sono molto differenziati tra paesi<br />
europei, spaziando dal 40% di trasporto su strada delle merci dell’Austria, al 98% dell’Irlanda.<br />
In generale fino ad oggi è stato stimata in Italia una crescita della mobilità merci pari al 2%<br />
a seguito di un aumento del 1% del PIL, e questo rapporto sintetizza la relazione positiva tra i<br />
due processi evolutivi, contro l’1,3% della mobilità individuale.<br />
Alla luce degli elementi sopra richiamati, le previsioni di crescita della domanda di<br />
mobilità oggi disponibili possono apparire ottimistiche, perché ipotizzano una dinamica<br />
più attenuata (Graff. 12.8-12.9).<br />
Quella della mobilità stradale, ad esempio, prodotta per l’Italia dalla Comunità Europea,<br />
stima una crescita della mobilità individuale (1,3% annuo, pkm, 2000/2010) inferiore<br />
a quanto ipotizzato per altre realtà su analoghi percorsi di sviluppo, e certamente inferiore<br />
a quanto rilevato negli anni passati (2,3% annuo dal 1990 al 2000). Diverso è l’andamento<br />
della domanda di mobilità stradale delle merci, per le quali comunque le previsioni sono<br />
elevate (2,7% medio annuo, tonnkm, per il periodo 2000/2010, contro il 3,2% del decennio<br />
precedente 1990/2000). Le previsioni proposte per il più lungo periodo (fino al 2030)<br />
evidenziano, inoltre, una crescita dei flussi declinante nel tempo, a causa di un contenimento<br />
delle determinanti socio economiche e, per quanto riguarda gli spostamenti individuali,