Volume - Fondazione toscana sostenibile

100%
90%
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
134
Grafico 7.13
TASSI DI ATTIVITÀ FEMMINILI PER CLASSI DI ETÀ E TITOLO DI STUDIO IN TOSCANA. 1983, 2003, 2023
Fonte: elaborazioni IRPET su dati ISTAT
INFERIORE SUPERIORE TOTALE
0%
15-19 30-34 45-49 60-64 15-19 30-34 45-49 60-64 15-19 30-34 45-49 60-64
2023 2003 1983
circa il 17%. Nel complesso, il tasso di attività 15-64 anni arriverebbe al 70% nel 2023, con un
aumento più sostenuto per la componente femminile dove passerebbe da circa il 55% al 61%,
mentre quello maschile crescerebbe dal 75,5% al 78,3%. Dato l’invecchiamento progressivo
della popolazione, il rapporto tra offerta di lavoro e popolazione con 15 anni e più avrebbe una
crescita molto più contenuta (dal 49,5% al 52,2%).
7.6
Considerazioni di prospettiva
In sintesi, l’obiettivo posto dalla strategia europea per l’occupazione, definita a Lisbona
nel 2000, di un tasso di occupazione tra i 15 e i 64 anni del 70% al 2010, non sembrerebbe
raggiungibile, nella nostra regione, neppure nello scenario che abbiamo definito
alto. Secondo questo scenario, tra il 2008 e il 2013 il tasso di attività si collocherebbe
intorno al 68% e quindi il tasso di occupazione, immaginando una disoccupazione ai
livelli attuali, non potrebbe essere superiore al 65%.
Un incremento della partecipazione al lavoro potrà presumibilmente verificarsi in futuro
solo se saremo capaci di suscitare un incremento della propensione a partecipare al
lavoro da parte di componenti importanti della popolazione che finora sono risultate meno
attive della media europea: i giovani, la componente femminile e gli ultracinquantenni in
generale.
Per ciò che riguarda i giovani la Toscana è oggi la regione con uno dei più bassi tassi
di attività per i 25-34enni tra quelle del Centro Nord (escluso il Lazio). Questo dato si
accompagna a un tasso di disoccupazione giovanile tra i più elevati, suggerendo, quindi,
un effetto scoraggiamento. Infatti, guardando l’offerta di lavoro toscana per titolo di studio,
osserviamo come la composizione sia analoga a quella di Lombardia e Emilia Romagna
(circa il 13% di laureati tra gli attivi), mentre il tasso di disoccupazione dei laureati toscani