Volume - Fondazione toscana sostenibile
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edditi, già oggi e ancor più in futuro, sembra proprio l’impoverimento dei ceti medi (i<br />
“nuovi poveri”), coloro che finora possono aver consumato alcuni servizi sanitari privati,<br />
ma che forse dovranno rinunciarvi perché non potranno più permetterseli. Quindi, le<br />
disuguaglianze economiche e sociali si rifletteranno sulle scelte di consumo sanitario ma,<br />
con il progressivo impoverimento della classe media, è difficile ipotizzare che la domanda<br />
sanitaria privata in Toscana possa subire forti rialzi.<br />
Rispetto alle tendenze etico-culturali (stili di vita e valori etici, da cui dipende la percezione<br />
individuale del proprio stato di salute), le aspettative possibili potrebbero andare in<br />
direzioni opposte. Da una parte si potrebbe immaginare che, soprattutto per merito delle<br />
nuove generazioni più vicine all’ideologia ecologista, prevarranno comportamenti più “sani”<br />
e anche più inclini alla prevenzione e all’uso di rimedi naturali (la c.d. medicina “verde”):<br />
ciò potrebbe contribuire a diminuire l’incidenza di alcune patologie e forse di alcune voci di<br />
spesa sanitaria pubblica; tuttavia la spesa privata potrebbe invece aumentare. Dall’altra,<br />
si potrebbe invece ritenere che le buone condizioni di vita, a cui ormai la maggior parte<br />
degli individui è abituata, porteranno ad una ricerca sempre maggiore di benessere (fisico<br />
e psichico), tipica proprio delle “generazioni senza guerra”, cioè di coloro che fortunatamente<br />
non hanno provato la miseria e il senso di fatalità che le guerre inducono; se sarà<br />
così probabilmente diventerà sempre più ampia la gamma dei motivi per cui si farà ricorso<br />
al medico e quindi si allargheranno i confini di ciò che oggi si intende per “patologia” e per<br />
“cura sanitaria”.<br />
Per quanto riguarda l’evoluzione epidemiologica è plausibile ritenere che, in termini di<br />
previsione di spesa, saranno più rilevanti le modifiche dell’incidenza delle malattie legate<br />
all’invecchiamento della popolazione piuttosto che quelle legate alla diversa diffusione<br />
delle patologie stesse. In generale, però, due gruppi di patologie sono indicati come “mercati”<br />
in forte crescita: quelle dell’apparato cardiovascolare e quelle del sistema nervoso<br />
centrale, entrambe influenzate da fattori ereditari e ambientali (in senso ampio). Si attende,<br />
inoltre, una continua crescita per le malattie croniche, legate all’urbanizzazione e alla<br />
sedentarietà della vita, per le quali in particolare occorrerà verificare quanto sarà possibile<br />
incentivare il ricovero in day hospital al posto di quello ordinario.<br />
In campo medico le tendenze clinico-tecnologiche -che dipendono sia dall’evoluzione<br />
nei metodi di diagnosi e nei percorsi terapeutici sia dalla professionalità delle risorse umane<br />
impiegate- sono di fondamentale importanza, in termini di efficacia delle cure e di<br />
efficienza economica. Innanzitutto si può prevedere che in Toscana, che vanta un sistema<br />
sanitario fra i più avanzati, le innovazioni negli strumenti e nei metodi di cura troveranno<br />
una rapida applicazione, almeno pari a quella media italiana. A livello italiano una delle<br />
tendenze in atto è quella che estende l’area di competenza della medicina da vari punti di<br />
vista:<br />
• sul piano quantitativo, perché in molti casi si assiste ad un progressivo abbassamento<br />
delle soglie di intervento (colesterolo, glicemia, pressione arteriosa, sterilità, osteoporosi<br />
ecc.);<br />
• sul piano temporale, perché è stata potenziata la diagnosi precoce (check up, screening<br />
ecc.);<br />
• sul piano qualitativo, perché il confine salute/malattia si è fatto sempre meno netto<br />
(menopausa, impotenza, calvizie sono considerate “pseudomalattie”).<br />
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