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Volume - Fondazione toscana sostenibile

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ad un ritmo di quasi quattro volte superiore alla crescita del prodotto interno lordo mondiale<br />

e per i prodotti agricoli in particolare, i volumi di commercio delle commodity sono aumentati<br />

di oltre il 270%.<br />

All'interno di questo scenario in rapida evoluzione ed in cui i processi evidenziati sembrano<br />

aumentare di intensità, i sistemi di regolamentazione della produzione e delle relazioni<br />

commerciali, le quote di produzione, le quote zucchero, le quote latte, la disciplina<br />

relativa ai vigneti, gli aiuti per il foraggio ecc., costituiscono un sistema di politiche costruite<br />

nel tempo per proteggere il mercato comunitario, accompagnare la costruzione di un mercato<br />

unico europeo difendendolo dalle dinamiche e dalla pressione della concorrenza internazionale,<br />

soprattutto dei paesi che hanno risorse maggiori e un accesso alla dotazione<br />

fattoriale più a buon mercato, ma che nascevano sulla base di obiettivi ormai raggiunti. La<br />

giustificazione originaria risiedeva nel raggiungimento di obiettivi di autosufficienza alimentare<br />

che negli anni successivi al secondo conflitto mondiale, avevano trovato manifestazione<br />

addirittura nella creazione di programmi di aiuto alimentare alle popolazioni europee.<br />

In tal senso i compiti affidati alla PAC furono proprio quelli di stimolare la produzione<br />

e il dimensionamento dell'apparato produttivo ed è su questa strada che si è poi nel corso<br />

del tempo innescata la crisi della politica agricola comune. Su questo solco è progressivamente<br />

aumentata la rilevanza delle eccedenze, delle esternalità negative sull'ambiente,<br />

del costo finanziario degli interventi e il nodo di una politica non aderente ai nuovi modelli<br />

della competitività internazionale.<br />

Queste preoccupazioni hanno dominato gli interventi di riforma avviati a partire dalla<br />

fine degli anni ottanta fino alla recente riforma che rappresenta una accelerazione di opzioni<br />

strategiche già intraprese e resasi necessaria in relazione alla maggiore significatività<br />

assunta dai temi della competitività dei territori, dell'assetto internazionale delle relazioni di<br />

scambio, della sostenibilità finanziaria e non in ultimo di quella sociale.<br />

Inoltre gli scandali alimentari hanno avuto un impatto enorme sulla sensibilità dei consumatori<br />

e hanno contribuito alla introduzione di nuove sensibilità all'interno dei modelli di<br />

consumo, orientandoli a maggiori garanzie di qualità e salubrità degli alimenti. Modelli di<br />

consumo la cui articolazione era già divenuta più complessa proprio in virtù della maggiore<br />

circolazione delle informazioni e che richiedeva da tempo anche una nuova proiezione in<br />

termini competitivi dell'agricoltura europea. Si è, quindi, determinato un radicale mutamento<br />

nei rapporti tra produttori e consumatori, di fatto sempre più consapevoli dei costi di una<br />

politica agricola non più giustificata dagli obiettivi originari ed in tal senso è evidente la necessità<br />

di rispondere a nuove esigenze che non risiedono più soltanto nella soddisfazione di<br />

bisogni primari ma soprattutto in maggiori garanzie sul piano della qualità dei consumi.<br />

Altre sensibilità sociali hanno poi trovato progressiva affermazione: tematiche di natura<br />

ambientale, benessere degli animali, il ruolo sempre maggiore, anche in considerazione dell'allargamento<br />

ad Est dell'Unione, che sono chiamate ad assumere le politiche di sviluppo rurale.<br />

Con la riforma di medio termine viene accentuata la promozione di una agricoltura<br />

<strong>sostenibile</strong> rafforzando il percorso di decupling e di eco condizionalità del sostegno accordato<br />

agli agricoltori rispondendo proprio ai nuovi obiettivi manifestati dalla società e che<br />

rappresentano la giustificazione sociale degli interventi di politica agricola. Il premio non è<br />

più erogato all'agricoltore in quanto tale ma in ragione dei suoi comportamenti, della produ-<br />

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