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Volume - Fondazione toscana sostenibile

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11.1<br />

Premessa<br />

Solo il saggio conosce<br />

il retto uso del tempo,<br />

quello dell’attività culturale<br />

[Seneca]<br />

• La rilevanza attuale e futura del settore<br />

Cultura e Toscana sono due concetti che vengono storicamente spontaneamente collegati,<br />

tanto sono imprescindibili nell’immaginario collettivo; esistono infatti le “Toscane”<br />

dell’industria, del commercio, delle attività agricole, che hanno costituito o costituiscono<br />

motori di sviluppo della regione, ma quasi mai è possibile “isolare” la Toscana produttiva<br />

da quella delle grandi tradizioni culturali e scientifiche che sono largamente rappresentate<br />

nelle istituzioni culturali, piccole e grandi, presenti nel territorio. Molto spesso le fortune<br />

della industria <strong>toscana</strong>, dell’artigianato e di molti altri settori sono, storicamente ma anche<br />

attualmente, riconducibili in modo agevole al patrimonio culturale regionale. È del tutto<br />

ovvio poi ricordare come una larga parte delle presenze turistiche nella nostra regione si<br />

spieghi con questa specifica motivazione e che quindi il ruolo di grande rilievo che la<br />

Toscana riveste come attrazione turistica sia da attribuire in grande misura al patrimonio<br />

culturale regionale (Floridia, 2002, mimeo).<br />

La particolare rilevanza della cultura, come settore produttivo, in Toscana è ampiamente<br />

dimostrata da molti punti di vista, mentre è solo intuibile in altri. Dal punto di vista<br />

delle Istituzioni pubbliche, ad esempio, la posizione di leadership della regione nei confronti<br />

del resto d’Italia è mostrata da dati non confutabili: quasi il 20% dei visitatori e degli<br />

introiti dei musei statali, una forte e conseguente presenza di personale, di ogni tipo di<br />

qualificazione, addetto a questo settore nell’ambito della pubblica amministrazione. Ma<br />

sembra di rilevare con una certa facilità, sia pure scavando fra fonti informative incomplete,<br />

che alla preminenza dell’offerta pubblica statale si accompagna, in un rapporto di complementarità<br />

e non di sostituzione, un analogo attivismo degli enti locali e della regione.<br />

Basti pensare che fra i primi musei in ordine di visitatori in una città come Firenze, che ha<br />

moltissime istituzioni culturali statali di enorme rilievo, è un museo comunale (Palazzo<br />

Vecchio), che i comuni toscani nel loro insieme hanno un interesse per gli interventi nel<br />

settore culturale ben più alto della media nazionale (il 50% in più in termini di impegni<br />

correnti) e, infine, come la Regione Toscana abbia livelli di spesa in questo settore ben<br />

maggiori di regioni come il Veneto e l’Emilia Romagna. Lo stesso contributo volontario<br />

delle fondazioni bancarie in Toscana è pari al 14% del totale nazionale destinato al settore<br />

culturale.<br />

Più qualitativa invece, è la percezione del legame forte fra cultura da un lato e professioni<br />

e attività produttive dall’altro, attività nelle quali immagine, disegno, tecnologia si<br />

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