Volume - Fondazione toscana sostenibile

2,5
2
1,5
1
0,5
0
86
1,08 1,04
Grafico 4.12
RISCHIO DI INSOLVENZA DELLE IMPRESE (PROBABILITÀ DI DEFAULT)
Fonte: elaborazioni IRPET su dati Banca d’Italia
0,83
0,96 0,91
1,97
1,24 1,19
Piemonte Lombardia Veneto Emilia R. TOSCANA Marche Campania ITALIA
Tabella 4.13
IL REQUISITO PATRIMONIALE PER LE BANCHE SECONDO I CRITERI DI BASILEA2
NUMERI INDICE: ATTUALE REQUISITO PATRIMONIALE = 100
Articolazione nei segmenti corporate (società) e retail (piccole imprese e famiglie)
Fonte: elaborazioni IRPET su dati Banca d’Italia
Esposizioni Esposizioni
corporate retail
Piemonte 94,95 47,33
Lombardia 93,47 46,46
Veneto 86,04 42,04
Emilia Romagna 90,94 44,96
TOSCANA 99,40 49,91
Marche 89,16 43,90
Questo fatto ha un altro risultato positivo per il sistema delle imprese: se le banche, a
parità di impieghi, devono accantonare una quota inferiore di capitale proprio, ciò dovrebbe
determinare un ulteriore ridimensionamento medio dei tassi d’interesse che servono a
remunerarlo.
4.5
Basilea2: i vantaggi per le imprese
I vantaggi potenziali per l’insieme delle imprese minori sono dunque evidenti: a parità
di dotazione patrimoniale rispetto a quella attuale, le banche potranno mediamente rendere
disponibile un maggiore ammontare di risorse.
La logica “assicurativa” che ispira le regole dell’Accordo per il segmento di clientela retail
farà si che l’esposizione della banca verso la singola microimpresa debba risultare modesta
rispetto al totale delle esposizioni della banca verso tale categoria di clientela e che la numerosità
dei soggetti minori finanziati sia molto ampia, affinché si possano applicare tali regole “agevolate”.
Il rischio potenziale per la banca in caso di default di un singolo debitore risulta così molto
limitato; e questo spiega l’abbassamento del requisito patrimoniale delle banche.