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Volume - Fondazione toscana sostenibile

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ne che ha caratterizzato regolarmente l’economia italiana negli ultimi 35 anni. Con qualche<br />

eccezione -peraltro di natura strettamente congiunturale- in nessuno dei quindicenni<br />

del passato vi era stata diminuzione dell’occupazione (Graf. 8.2); la crescita più bassa era<br />

avvenuta nel quindicennio 1980-1995 ed era stata pari allo 0,1% medio annuo.<br />

1,2<br />

1,0<br />

0,8<br />

0,6<br />

0,4<br />

0,2<br />

0,0<br />

142<br />

1985<br />

1986<br />

Grafico 8.2<br />

TASSI MEDI ANNUI DI CRESCITA DELL’OCCUPAZIONE NEI PRECEDENTI QUINDICENNI<br />

Italia 1970-2003<br />

Fonte: stime IRPET<br />

1987<br />

1988<br />

1989<br />

1990<br />

1991<br />

1992<br />

Anno finale del quindicennio<br />

N.B.: Ogni valore annuale rappresenta il tasso medio annuo di crescita calcolato sui quindici anni precedenti<br />

È quindi evidente che la previsione fornita può essere ritenuta di basso profilo, essendo<br />

difficile immaginare risultati più contenuti rispetto a quelli qui formulati, a meno di una<br />

crescita dell’economia particolarmente bassa (meno plausibile, invece, appare un ritorno<br />

a dinamiche di crescita della produttività tipiche degli anni settanta).<br />

8.4<br />

Domanda ed offerta di lavoro: un equilibrio possibile<br />

1993<br />

1994<br />

A questo fine è opportuno, nell’interpretare questi risultati, tenere conto del tipo di<br />

variabile che qui è stata utilizzata, ovvero le unità di lavoro. Il concetto di unità di lavoro<br />

tende a ricondurre il monte di ore lavorate a lavoratori standard, lavoratori cioè caratterizzati<br />

da un orario di lavoro, appunto, standard, corrispondente sostanzialmente ai contratti<br />

a tempo pieno.<br />

Ciò significa che, se negli anni a venire si modificassero gli orari di lavoro (giornata<br />

lavorativa più corta, maggior ricorso a part-time, lavoro stagionale), il numero di lavoratori<br />

tra i quali il complesso della domanda di lavoro sopra stimata può ripartirsi potrebbe crescere<br />

anche in modo rilevante.<br />

Il quesito principale da porsi è, dunque, quali sono gli spazi per ritrovare un accettabile<br />

equilibrio nel mercato del lavoro, confrontando la domanda di lavoro espressa in unità di<br />

lavoro standard con l’offerta di lavoro proveniente dalle dinamiche demografiche e dalla<br />

presunta modifica dei comportamenti in termini di partecipazione al mercato del lavoro.<br />

In effetti, se nulla cambiasse rispetto alla situazione attuale, in termini di intensità<br />

1995<br />

1996<br />

1997<br />

1998<br />

1999<br />

2000<br />

2001<br />

2002<br />

2003<br />

2004

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