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Volume - Fondazione toscana sostenibile

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trovare lavoro incide sulla stessa offerta nel senso che, laddove la probabilità è elevata,<br />

risulta anche più alto il numero di coloro che cercano effettivamente lavoro (ovvero gli<br />

attivi); in sostanza la ricerca di lavoro risulta stimolata dalla probabilità di trovarlo.<br />

In generale, gli indicatori relativi al mercato del lavoro toscano (tasso di attività, occupazione e<br />

disoccupazione) fotografano una situazione migliore sia della media italiana, che di quella dell’Italia<br />

centrale, ma peggiore di quella di alcune regioni del Nord, e in particolare del Nord Est (Graf. 7.8).<br />

80<br />

70<br />

60<br />

50<br />

40<br />

30<br />

20<br />

10<br />

0<br />

126<br />

Grafico 7.8<br />

TASSI DI ATTIVITÀ, DI OCCUPAZIONE E DI DISOCCUPAZIONE. CONFRONTO TOSCANA-ITALIA. 2004<br />

Fonte: elaborazioni IRPET su dati ISTAT<br />

Tassi di attività 15-64 Tassi di occupazione 15-64 Tassi di disoccupazione totale<br />

TOSCANA ITALIA Nord Ovest Nord Est Centro Mezzogiorno<br />

Questo distacco dalle realtà territoriali più dinamiche del Nord del paese è principalmente<br />

a carico della componente più giovane della popolazione e, in misura minore di<br />

quella femminile. Ma il ritardo della Toscana da queste aree non è solo un problema di<br />

sviluppo economico.<br />

Il tasso di occupazione dipende infatti dalla probabilità di trovare un lavoro (occupati/<br />

attivi), ma anche dall’offerta di lavoro potenziale (popolazione in età lavorativa/popolazione<br />

complessiva) e dal modo in cui l’offerta potenziale diviene effettiva traducendosi in<br />

partecipazione (attivi/popolazione in età lavorativa). Da questo punto di vista, il ritardo<br />

della nostra regione rispetto ad alcune tra le principali regioni del Nord Italia è dovuto non<br />

solo alla minore probabilità di trovare lavoro, ma anche ad una minore offerta potenziale<br />

di lavoro e ad una minore partecipazione al lavoro.<br />

La minore probabilità di trovare lavoro, è attribuibile alle maggiori difficoltà della componente<br />

giovanile e di quella femminile, ai divari territoriali interni e al mismatch qualitativo<br />

tra una domanda di lavoro poco qualificata e un’offerta di lavoro sempre più scolarizzata.<br />

Si tenda ad esempio conto del fatto che il titolo di studio meno richiesto è quello universitario:<br />

5% contro valori doppi della Lombardia. L’inferiore partecipazione al mercato del<br />

lavoro, oltre che alle opportunità di lavoro dell’area, è correlata a valori e culture locali. La<br />

minore offerta potenziale di lavoro è correlata ai bassi tassi di fecondità di lungo periodo e<br />

all’elevata incidenza della popolazione anziana.

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