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Volume - Fondazione toscana sostenibile

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12%<br />

10%<br />

8%<br />

6%<br />

4%<br />

2%<br />

0%<br />

povertà relativa è molto contenuta e soprattutto è composta da individui prossimi alla<br />

soglia che li separa dai non poveri; l’indice di gravità che combina diffusione, intensità e<br />

disuguaglianza nella distribuzione del reddito assume un valore fra i più bassi d’Italia. Ai<br />

livelli minimi infine il tasso di povertà assoluta.<br />

230<br />

Grafico 14.3<br />

LA POVERTÀ ASSOLUTA NELLO SPAZIO DEI CONSUMI. 2002<br />

Fonte: elaborazioni su consumi BdI (pooling data) e ISTAT. I dati sui consumi della BdI sono stati riscalati su quelli ISTAT<br />

Banca d'Italia ISTAT<br />

Piemonte<br />

ITALIA (ISTAT)<br />

ITALIA (BdI)<br />

Lombardia<br />

Veneto<br />

Friuli V. G.<br />

Liguria<br />

Emilia R.<br />

14.3<br />

Alla ricerca delle determinanti del benessere economico<br />

TOSCANA<br />

Umbria<br />

I fattori che contribuiscono a contenere nella nostra regione i fenomeni di disuguaglianza e<br />

povertà sono molteplici e non tutti sono facilmente misurabili. Qui ci concentriamo su due aspetti:<br />

le caratteristiche demografiche e sociali della popolazione; il ruolo della famiglia.<br />

Come è noto la composizione per età della popolazione, il numero di componenti per<br />

famiglie, quello dei figli, la partecipazione al mercato del lavoro, il grado di scolarizzazione<br />

sono tutti elementi che influenzano sia i livelli medi del reddito, sia i divari interni ad ogni<br />

regione.<br />

La Tabella 14.4 mostra come varierebbero le medie regionali se ogni regione uniformasse<br />

la distribuzione delle proprie caratteristiche socio-demografiche a quella nazionale: la Toscana<br />

avrebbe naturalmente tutto da perdere da un allineamento dei suoi valori con quelli<br />

italiani.<br />

Ma i fattori demografici e sociali influenzano anche le disparità osservate all’interno di<br />

ogni regione. Da questo punto di vista possiamo chiederci cosa succederebbe alla Toscana<br />

se -mantenendo inalterata la struttura della disuguaglianza all’interno e fra i diversi<br />

gruppi sociali- essa avesse la stessa distribuzione della popolazione per classi di età,<br />

genere, titoli di studio, ampiezza familiare, ecc. che si osserva in Italia. Una analisi di<br />

questo tipo sfrutta le proprietà di scomposizione dell’indice della devianza logaritmica media;<br />

i risultati sono riportati nella Tabella 14.5. Ancora una volta la Toscana subirebbe un peggioramento<br />

da un allineamento dei propri tratti socio-demografici alla media nazionale:<br />

Marche<br />

Lazio<br />

Abruzzo<br />

Campania<br />

Basilicata<br />

Calabria<br />

Sicilia<br />

Sardegna

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