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Lezioni di geometria analitica e proiettiva - Autistici

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— 6 —<br />

quello costituito dai piani che sono paralleli ad uno stesso<br />

piano. E potremo <strong>di</strong>re ormai che due piani dello spazio determinano<br />

sempre un fascio, proprio od improprio, che li contiene.<br />

I piani <strong>di</strong> un fascio proprio hanno in comune una retta<br />

(asse del fascio), mentre quelli <strong>di</strong> un fascio improprio hanno<br />

in comune una giacitura. Sostituendo alla locuzione giacitura<br />

quella, non ancora adoperata, <strong>di</strong> retta impropria o alV infi-<br />

nito, potremo <strong>di</strong>re che i piani <strong>di</strong> un fascio proprio o improprio<br />

hanno sempre in comune una retta (propria, cioè una retta<br />

intuitiva, nel 1°. caso, impropria nel 2°.) che chiameremo asse<br />

del fascio; in particolare due piani dello spazio hanno sempre<br />

una retta comune, propria se si segano (nel senso della Geo-<br />

metria elementare), impropìzia se sono paralleli.<br />

Una retta all' infinito è in<strong>di</strong>viduata quando si <strong>di</strong>a un piano<br />

che la contenga, che abbia la giacitura definita dalla retta. Cowgiungere<br />

un punto (proprio) B colla, retta all'infinito a^ <strong>di</strong> un<br />

dato piano a, vuol <strong>di</strong>re condurre per B il piano parallelo ad<br />

a; il problema ha sempre una soluzione come quello <strong>di</strong> con-<br />

giungere, me<strong>di</strong>ante un piano, il punto B con una retta propria<br />

a, che non passi per B.<br />

4. Relazione tra elementi impropri. — Mettiamo ora in<br />

connessione i punti e le rette improprie. Noi <strong>di</strong>ciamo che uti<br />

punto improprio JL^^ appartiene ad una retta impropria, r^,,<br />

quando, tracciata una retta propria che definisca A^. ed un piano<br />

che definisca r-p, quella retta è parallela a questo piano o vi<br />

giace per intero. Segue dalla definizione che una retta propria<br />

ed un piano, che non si appartengano, hanno sempre un punto<br />

comune, proprio se i due elementi si segano nel senso della<br />

Geometria elementare, improprio se sono paralleli.<br />

Per verificare se un punto improprio A^ appartiene ad<br />

una retta impropria r^, basta congiungere un punto ausiliare<br />

proprio P ad Ay. q -àà r^ me<strong>di</strong>ante una retta a ed un piano jp,<br />

e verificar poi se a appartiene a q. Valendosi <strong>di</strong> questa osser-<br />

vazione si giustificano subito le due proposizioni seguenti:<br />

Due punti impropri in<strong>di</strong>viduano una retta impropria che<br />

appartiene a quelli (la loro congiungente).<br />

Due rette improprie in<strong>di</strong>viduano un punto improprio che<br />

appartiene a quelle (la loro intersezione).

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