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Lezioni di geometria analitica e proiettiva - Autistici

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— 328 —<br />

Parte Terza.<br />

Curve <strong>di</strong> secondo or<strong>di</strong>ne.<br />

Capitolo I.<br />

Polarità definita dalia curva.<br />

191. Cenno storico. — Più volte nel nostro corso ci accadde<br />

<strong>di</strong> nominare le curve del secondo or<strong>di</strong>ne. Le proprietà che gicà<br />

ne conosciamo potrebbero fornire altrettante definizioni <strong>di</strong> queste<br />

curve, la cui teoria, trattata sotto molti aspetti <strong>di</strong>versi, può<br />

collocarsi tra le più perfette della Geometria. Rive<strong>di</strong>amo ora<br />

quelle definizioni seguendo l'or<strong>di</strong>ne storico.<br />

1) I geometri greci definivano le curve <strong>di</strong> secondo or<strong>di</strong>ne<br />

come sezioni piane del cono circolare, proiettante un cerchio da<br />

un punto esterno al suo piano, vale a <strong>di</strong>re come curve prospet-<br />

tive <strong>di</strong> un cerchio (cfr. n.° 171, Oss. I); <strong>di</strong> qua il nome <strong>di</strong> sezioni<br />

coniche, o brevemente coniche, con cui le dette curve vennero<br />

in<strong>di</strong>cate dai greci, nome che noi pure adotteremo. Le restrizioni<br />

relative alla natura del cono, od alla posizione del piano secante,<br />

che imponevano Menecmo (IV secolo av. Cr.) ed Euclide<br />

(verso il 300 av. Cr.), furono tolte da Apollonio (verso il 200<br />

av. Cr.), il quale nella sua grande opera sulle coniche (in otto<br />

libri, <strong>di</strong> cui sette sono pervenuti a noi) espose la maggior parte<br />

delle proprietà tuttora note <strong>di</strong> quelle curve, e propose i nomi<br />

<strong>di</strong> ellisse, parabola ed iperbole per designarne le varie specie.<br />

2) Apollonio deduceva dalla generazione delle coniche una<br />

proprietà che, tradotta coi simboli moderni, equivale ad una<br />

equazione <strong>di</strong> secondo grado fra le coor<strong>di</strong>nate cartesiane <strong>di</strong> un<br />

punto descrivente la curva. E poiché, inversamente, ogni curva<br />

rappresentata da una equazione <strong>di</strong> secondo grado in coor<strong>di</strong>nate<br />

cartesiane può riguardarsi (quando abbia punti reali) come<br />

sezione piana <strong>di</strong> un cono circolare, si definirono (in seguito a<br />

Fermai e Descartes, 1637) le coniche come curve del secondo<br />

or<strong>di</strong>ne (n.° 140).

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