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Lezioni di geometria analitica e proiettiva - Autistici

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— 623 —<br />

esso pure alla quadrica, nel qual caso la (4) <strong>di</strong>viene una iden-<br />

tità, ed ogni punto della retta VP appartiene alla superficie.<br />

Questa è dunque costituita dalle infinite rette congiungenti il<br />

punto V coi punti, che la superficie ha in comune con un piano<br />

generico, non passante per 7; poiché questi punti costituiscono<br />

una conica (n.° 343), la superficie sarà un cono (reale o imma-<br />

ginario) <strong>di</strong> vertice V Q).<br />

Il ragionamento sussiste pure nella ipotesi, che siano nulli<br />

tutti i minori del terzo or<strong>di</strong>ne del determinante A. In questo<br />

caso però, due delle quattro equazioni (3) sono conseguenze<br />

delle rimanenti due, le quali rappresentano una retta v] ogni<br />

punto <strong>di</strong> questa (avendo coor<strong>di</strong>nate sod<strong>di</strong>sfacenti il sistema (3) )<br />

gode le proprietà che prima spettavano all' unico punto V.<br />

Vuol <strong>di</strong>re che tutte le rette congiungenti i punti <strong>di</strong> v con un<br />

punto P della quadrica, fuori <strong>di</strong> v, formano parte della quadrica;<br />

questa dunque contiene il piano yP, e, in generale, un secondo<br />

piano passante per v e <strong>di</strong>stinto dal primo. La quadrica si riduce<br />

ad una coppia <strong>di</strong> piani.<br />

Finalmente, se tutti i minori <strong>di</strong> secondo or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> A sono<br />

nulli (ma non tutti gli elementi), tre delle quattro equazioni<br />

(3) sono conseguenze della rimanente ; questa rappresenta un<br />

piano, ogni cui punto gode la proprietà del vertice V. La<br />

quadrica si riduce allora a quel piano contato due volte, cioè<br />

ad un piano doppio. Nell'ultimo caso è facile verificare che il<br />

primo membro dell' equazione della superficie è il quadrato <strong>di</strong><br />

un polinomio <strong>di</strong> primo grado in x, y, z, t\ si ha infatti, nel-<br />

l'ipotesi «11 =»= 0,<br />

anf{x, y, z, t) = {a^^x -f a,oy -f a^^z -[- a^^ty.<br />

Riassumendo :<br />

Una quadrica^ la cui equazione puntuale abbia il <strong>di</strong>scrimi-<br />

nante nullo, è un cono, il cui vertice ha coor<strong>di</strong>nate proporzio-<br />

nali ai complementi algebrici degli elementi <strong>di</strong> una stessa linea<br />

del <strong>di</strong>scriminante] se si annullano inoltre tutti i minori del<br />

terzo or<strong>di</strong>ne del <strong>di</strong>scriminante, la quadrica si scinde in due<br />

0-) In questa <strong>di</strong>scussione, d' indole <strong>proiettiva</strong>, i cilindri non sono <strong>di</strong>-<br />

stinti dai coni ; la superficie sarebbe un cilindro, se V fosse un punto im-<br />

proprio.

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