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Alumnae | Ingegnere e Tecnologie | Alumni Politecnico di Milano

Le Alumne condividono la loro storia, in un dialogo virtuale con le future studentesse, per invitarle tutte a fare questa bellissima esperienza che si chiama Politecnico di Milano. 67 laureate in ingegneria tra il 1990 e il 2014, 67 modi diversi di essere ingegnere, tutti accomunati dalla competenza e dalla passione per il proprio lavoro. Quella degli Alumni è una community composta da circa 200 mila professionisti, architetti, designer e ingegneri, di tutte le età e da oltre 100 paesi nel mondo. Il libro “Alumnae” scatta una fotografia in primo piano di uno spaccato di questa grande famiglia politecnica, un primo passo per iniziare a conoscere più da vicino il mondo degli Alumni.

Le Alumne condividono la loro storia, in un dialogo virtuale con le future studentesse, per invitarle tutte a fare questa bellissima esperienza che si chiama Politecnico di Milano.
67 laureate in ingegneria tra il 1990 e il 2014, 67 modi diversi di essere ingegnere, tutti accomunati dalla competenza e dalla passione per il proprio lavoro.


Quella degli Alumni è una community composta da circa 200 mila professionisti, architetti, designer e ingegneri, di tutte le età e da oltre 100 paesi nel mondo.
Il libro “Alumnae” scatta una fotografia in primo piano di uno spaccato di questa grande famiglia politecnica, un primo passo per iniziare a conoscere più da vicino il mondo degli Alumni.

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CATERINA DE MASI 47 anni<br />

Alumna Ingegneria Nucleare 1999<br />

A2A<br />

Responsabile sviluppo impianti generazione<br />

<strong>Milano</strong>, Italia<br />

Nella <strong>di</strong>rezione ingegneria <strong>di</strong> A2A, gli ultimi neoassunti sono giovani<br />

donne. Resta comunque un ambiente a prevalenza maschile,<br />

ma non percepisco <strong>di</strong>scriminazioni. Non è sempre stato così. Ricordo<br />

che quando ero un giovane ingegnere nei primi sopralluoghi<br />

in centrale ero circondata da un alone <strong>di</strong> scetticismo, che ho<br />

però visto sparire rapidamente non appena ho mostrato <strong>di</strong> essere<br />

in grado <strong>di</strong> affrontare con competenza il mio incarico.<br />

Di aneddoti ne potrei raccontare tanti, dal collega che avvisava al<br />

telefono l’incaricato ad accompagnarmi nel sopralluogo <strong>di</strong> un impianto<br />

a carbone <strong>di</strong>cendo «C’è qui un ingegnere donna che vuole<br />

vedere i nastri in sala bunker», ridacchiando o alle tante volte in<br />

cui interagendo con dei fornitori sono stata scambiata con una<br />

segretaria (è un contesto tecnico, cosa mai può farci una donna<br />

se non la segretaria?). Ma, a parte qualche episo<strong>di</strong>o da raccontare<br />

agli amici ridendoci su, non mi è mai capitato <strong>di</strong> sentirmi <strong>di</strong>scriminata<br />

o <strong>di</strong> sentire <strong>di</strong> avere <strong>di</strong>fficoltà maggiori perché donna. È un<br />

ambiente attento alla competenza e la competenza lascia poco<br />

spazio ai preconcetti.<br />

201

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